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V PER VENDETTA |
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"una catastrofe, di film" |
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Costruire una città su una miniera è da irresponsabili, e bene starà a chi ha ridotto la montagna ad un groviera e ne sconterà le conseguenze: gente che scompare inghiottitta dalla terra, palazzi che collassano... Prodotti come questo rischiano di cancellare in una sola mossa la considerazione che uno ha del cinema dei paesi nordici. Dalla Svezia viene annunciato in pompa magna su 'Netflix' di "Avhrunden", da noi "L'Abisso": film che definire "una presa pe il culo" sarebbe poco. In lovsnfins di brfr uns voragine in grado di far impallidire la "Faglia di Sant'Andrea" a San Francisco, con i volti degli intepreti principali "alla americana", quando si tratta di promuovere i disanster-movie. Che il film sia di genere "disastri" sarà una definizione che calza ad oc per lo spettatore che ha assistito a tale spettacolo: 90ì di noia, dove l'unica spaccatura che si profila è quella dello smaronamento. Per di più, dopo un prologo a suo modo intrigante che vede sparire persone nel nulla, seguirà un dramma famigliare che ha ben poco vedere con il cinema catastrofico, dato che nulla si vedrà più di un po' di sabbia che si smuove (al parco giochi e rischia di trascinare con sè un bimbo: scena che definire patetica nella sua messinscena sarebbe poco) e un po' di polvere che si alza... c'è davvero poco altro. Quanto alle scene nel "sottosuolo" (si vede che siamo nei teatri di posa) stendiamo davvero un pietoso velo, e scordiamoci la tensione e la sensazione claustrofobica di film come THE DESCENT Quando poi si entra nel palazzo crollato su sé stesso il film diventa quel che Filippo Morelli definiva un "chiamamosene film", con Tizio che chiama Caio e Sempronio che rilancia, all'insegna del ridicolo involontario. Al solito poi, ecco le solite tirate "wook" con "l'inclusività" in una famiglia allargata, con figlia felicemente lesbica e madre con due uomini (SIC) Più che un film catastrofico, una catastrofe di film. [FB] |
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[AVGRUDEN] DI R. HOLM, CON T. NOVOTNY, P. FRANZEN, DRAMMATICO, SVEZIA, 2023, 104', 2.40:1 |
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