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"vincitore a Cannes, NON è un thriller né un GIALLO, piuttosto un dramma famigliare"

 

 

In trasferta in una baita montana a Grenoble, una scrittrice non riesce a farsi intervistare da una giornalista sulla sua ultima fatica letteraria, a causa del frastuono che proviene dallo studio del marito, che ascolta la musica ad altissimo volume. Che qualcosa non quadri se ne ha la certezza quando il figlio della coppia, ipovedente a causa di un incidente occorsogli quando aveva solo 4 anni, rientrando, trova il padre morto... "Anatomia di una Caduta", vincitore della Palma d'Oro a Cannes, è un dramma iper-realista ambientato per lo più in un'aula giudiziaria, e se bollarlo come "una lunga puntata di Un Giorno in Pretura" (durata fiume: 151 minuti!) sarebbe quantomeno ingeneroso poiché la narrazione scorre molto fluida, non è quel che ci si potrebbe attendere se ci si fermasse al "genere" affibiatogli dai siti dedicati, wikimerda compresa. NON è un thriller e neanche un GIALLO inteso come un racconto che prevede alla fine necessariamente un colpevole. Si tratta invece di un dramma famigliare molto bene messo in scena, con interpreti di notevole levatura: a iniziare dalla protagonista Sandra Huller senza tralasciare il piccolo Milo Machado Graner che nell'ultima sezione del film si rivelerà un'autentica sorpresa. Dire che i primi minuti lasciavano il sospetto di un pesante mattone autoreferenziale, con l'insopportabile loop (si comprenderà poi) e i titoli a scorrere frammentati su un'esecuzione farragginosa dell'Asturias di Albeniz (che mi ha ricordato qui, eseguita lenta, in maniera agghiacciante il main theme che rese celebre Claudio Simonetti) nemmeno l'unico brano classico dato che si chiuderà su Chopin. Sicuro un finale che farà riflettere dato che nel suo essere ermetico rivelerà più di un lecito dubbio a demolire le certezze acquisite. L'emergere di possibili moventi e di rivalità mai dichiarate. Come giustamente ha detto qualcuno, la regista Justine Triet non punta il dito, non scrive sentenze, [FB]

 

[ANATOMIE D'UNE CHUTE] DI J. TRIET, CON S. HULLER, M. M. GRANER, DRAMMATICO, USA, 2023, 151', 1.85:1

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