|
|
● ½
COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
|||||||
"goticone non troppo distante da certi deliri polselliani" |
|
||||||||
Biondina con il ganzo raggiunge un castello ereditato inaspettatamente dallo zio. Qui vi trova una urticante goverante, e gli altri parenti stretti del caro estinto, inaciditi nell'apprendere che tra i voleri del defunto vi fosse l'intenzione di indurre l'ereditiera a disfarsi del vecchio maniero, vendendolo subito, a pratiche svolte... Un goticone nemmeno fuori tempo massimo, considerato che il grande Mario Bava avrebbe ancora frequentato il genere all'alba del decennio a venire. Dopo i weirdissimi titoli di testa, in alternanza di b/n e colore ad anticipare frame del film che di lì seguirà, Ferruccio Casapinta dirige uno strambo prodotto, ai limiti dei noti deliri in celluloide di Renato Polselli, Da scult non è solo la battuta del nobile a pranzo: "se avessi un castello certamente non lo venderei, anzi, ne farei un pied-à-terre!", ma buona parte dei passaggi dialogici che di qui in poi udiremo. La protagonista de "La Bambola di Satana", bionda e burrosa, con quel visino da pin-up, è effettivamente una bambolona, secondo i canoni estetici che andavano di massima negli anni '60, e spicca nel cast parimenti alla donna in carrozzina, definita "malata di mente" dagli occupanti del castello, e apparentemente unica avulsa al parentado stretto. "A questo punto un fantasma ci vorrebbe proprio!" dice la protagonista, e difatti ecco che presto si interlaccia alla vicenda la viceda di un uomo morto lì che si aggirerebbe in catene nei sotterranei, invocando la donna amata che -guardacaso- portava proprio il medesimo suo nome. Iniziano così una serie di sogni erotici che la 'nostra' immagina intrattenere con il fantasma reincarnato in un adone "dalla pettinatura di vetrina di barbiere" (cit) per finire poi a trovarsi davanti nella realtà una specie di FANTASMA DELL'OPERA de noantri. SIC. Pare incredibile ma nel grande cagnone nero e nel frequente sfondo di tuoni e lampi ci ho visto un qualcosa di Argento. Non sarà un caso che proprio durante uno dei temporali una finestra si spalancherà proprio come in quel celebre incipit. [FB] |
|||||||||
DI F. CASAPINTA, CON E. SCHUER, A. BAUTISTA, R. CAREY, HORROR/EROTICO, ITA, 1969, 87', 1.85:1 |