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"tre ore di incubi"

 

 

Ansioso ipocondriaco, pavido vittima delle ossessioni vuol raggiungere la madre ma gliene capitano di ogni... L'autore di   HEREDITARY  e   MIDSOMMAR  Ari Aster, al suo terzo film, sforna "Beau ha Paura", con il Premio Oscar Joaquin Phoenix. Più che un film horror, "Beau" è più propriamente una vera e propria "esperienza", un viaggio nell'inconscio non troppo distante da quanto fece David Lynch con il suo ultimo, criptico e indimenticabile film. Come per quello, anche questo di Aster è un lavoro che non è stato capito da molti, un'opera divisiva e sicuramente non di facile fruizione. Gli incubi sono al centro di una vicenda che vede un protagonista che da quando è nato nutre un terrore atavico per molto, se non tutto ciò che lo circonda: ma è lui a vivere dentro un incubo o è tutto frutto della sua immaginazione? Non ci sarà dato sapere, ma una certa "rivelazione" (fatta da uno strano individuo che parrebbe davvero imparentanto con "L'uomo misterioso" incontrato da Bill Pullman, una rivelazione che parla di "incesto" e di un "figlio del pecccato", mai veramente accettato e che forse nemmeno fa parte di questo mondo. Concepito come una sorta di opera teatrale a tratti sperimentale, il film che vede un minutaggio elevato che registra 3 ore piene, conta di un "primo atto" corrispondente a quello che Lynch definirebbe: "un incubo dentro a un incubo, contenuto in un altro incubo". Come spiegare altrimenti la situazione che vede il Nostro perdere le chiavi di casa per ritrovarsi l'abitazione violata da una corte dei miracoli derelitta e violenta, che viene "salvato" da una famiglia disfunzionale e riconso in un bosco da un pazzoide armato come neanche 'Rambo'. Un secondo atto lungo che condurrà finalemente "a casa" il protagonista, in un confronto cone le sue ossessioni da far gelare il sangue nelle vene, passando per la scoperta di una sessualità repressa (sfiorando il rigor mortis) e i conti con la propria coscienza (la pavidità, l'ignavia) che comporteranno all'implacabile condanna (per le proprie colpe). [FB]

 

[BEAU IS AFRAID] DI A. ASTER, CON J. PHOENIX, P. POSEY, A. NAHAPETIAN, HOR, USA, 2023, 180', 2.39:1

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