F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
T E M P O L I B E
R O
B I K E
<
2 0 2 0
2 0 2 1
2 0 2 2
2 0 2 3
2 0 2 4
2 0 2 5
2 0 2 6
2
0 2 7
2 0 2 8
2 0 2 9
>
●●● ½
RELIC
ANTEBELLUM
L'UOMO INVISIBILE
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI
The LODGE
THE HATER
IL GIORNO SBAGLIATO
ORIGINI SEGRETE
GRETEL E HANSEL
THE VIGIL
THE BABY SITTER KILLER QUEEN
SOTTO LO ZERO
INCISO NELLE OSSA
OFFERTA ALLA TORMENTA
THE GRUDGE
"50 minuti di alta tensione, ma anche i 'supplementari' giocano una bella partita"
Scoperto il tradimento coniugale, una donna opta per portare il marito fedifrago e la figlia quattordicenne in una grande casa accanto alla palude. All'emporio, sullo scontrino il cassiera scrive un avvertimento... Mantenere alta la tensione per 50 minuti non deve essere uno scherzo. Ci riesce questo Alex McAulay che ne "La Casa nella Palude" tiene praticamente incollati alla sedia mettendo in scena nulla poi di particolarmente nuovo, ma gestendo i mezzi in campo con una sapienza davvero insolita per un autore appena al terzo film. La 'Bloomhouse' continua a rivelarsi, seppur con alterne fortune, una fucina di talenti, e questo McAulay è un altro nome da aggiungere nell'agenda riguardo i nomi da seguire, non fosse altro che questo lavoro il quarantacinquenne se l'è anche scritto e sceneggiato, alla vecchia maniera. Non è opera di uno shooter questo "A House on the Bayou" che pur vantando un'ambientazione che quasi sempre si porta avanti da sola per il successo di un film, la Louisiana (da ANGEL HEART in poi, titolo poi più che mai galeotto) conta sulla prova convincente di tutti gli attori impegnati, a iniziare da Angela Sarafyan, come protagonista vera, e che ci rivela un nuovo inquietante volto qual è quello di Jacob Lofland (qui è l'inquietante "Isaac") che di qui in poi comunque risulterà difficile immaginare in un altro ruolo (e capirete il perché vedendo il film). La "rivelazione" giunge al 50°, ma i "supplementari" giocano comunque una bella partita sempre sulla soglia del soprannaturale (Lovecraft a manetta). [EVIDENZIA LO SPOILER] Almeno sino al controfinale "ai Confini della Realtà". Carpenteriano nel midollo (non solo per le musiche) con suggestioni che ti restano dentro (la porta chiusa dentro alla quale sentiamo un gatto in agonia) e almeno due frasi scolpite nella roccia: "Il Diavolo ti sta guardando", e "Tutti parlano del figlio di Dio. E il figlio del Diavolo?". Consigliatissimo. [FB]
[ID] di A. MC AULAY, CON A. SARAFYAN, J. LOFLAND, P. SCHNEIDER, THRIL/HOR, USA, 2021, 88', 2.35:1