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"Castellitto diventa Gabriele D'Annunzio in un film italiano troppo sussurrato, ma dignitoso"

 

 

Un giovane funzionario viene inviato dal Regime di Mussolini presso la sontuosa residenza di Gabriele D'Annunzio, sul Lago Maggiore. Qui, contornato dalle  sue muse ispiratrici e amanti, il poeta è già sotto osservazione per presunte considerazioni e prese di distanze dal Duce nella sua relazione con la Germania... Se qualcuno mi chiede quale sia un film italiano veramente da ricordare negli anni recenti, risponderei senza esitazione:  HAMMAMET  di Gianni Amelio. Il resto, Avati e il Bellocchio de  IL TRADITORE   e ben poca altra roba. Il film sul povero Cucchi e forse-forse   L'ISOLA DELLE ROSE   Com'è quindi questa strombazzata biografia di Gabriele D'Annunzio? "Il Cattivo Poeta" si può riassumere con un nome: Sergio Castellitto, dato il modo in cui l'attore aderisce in modo impressionante, anche fisiognomico, con la nota figura letteraria. Quel che emerge dalla storia è, non solo il prendere le distanze dal 'Duce' e dai suoi propositi (poi, concretizzatisi) di entrare in Guerra lasciandosi, in pratica, assorbire dall'alleato tedesco (definito "un charlot" dal poeta) ma già in realtà "confinato" al 'Vittoriale' sul Lago Maggiore. Delle manie "decadenti" del poeta e della nota "satiriasi" (la Liberman, mooolto somigliante a una mia ex!) è lo stesso personaggio a riportare nei binari un poco più ordinari la narrazione, e marcare il confine tra realtà e anedottica fantasiosa (la storia delle piume di pavone, smitizzata dall'ululato sarcastico del poeta). Buona scelta ambientale, lacustre, invernale, dove la sensazione mortifera appare allo spettatore in maniera inequivocabilmente chiara. Se il famigerato 'Starace' riporta le parole del 'Duce' al personaggio interpretato da Francesco Patané, riguardo a "D'Annunzio è come un dente guasto, o lo si copre d'oro o lo si estirpa", appare evidente come il Regime temesse una dichiarazione pubblica del poeta. Recitazione troppo sussurrata (perché?!) ma film è dignitoso. Discrete le musiche. [FB]

 

DI G. JODICE, CON S. CASTELLITTO, F. PATANé, C. COURAU, L. LIBERMAN, BIO, ITALIA, 2020, 117', 1.85:1