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"la Valverde in un finto horror cileno tratto da un romanzo"

 

 

Giunta in Cile con sua figlia, una giovane conosce una mamma come lei, che però non ha lo stesso amorevole rapporto col figlio. Le racconta una storia a base di strane malattie virali e migrazioni di anime... Finto horror cileno, tratto da un romanzo ("Distancia Rescata") e prodotto da 'Netflix'. "Distanza di Sicurezza" ci presenta una storia narrata in flashback attraverso i ricordi della protagonista, cui presta il volto Maria Valverde (sì, quella esordiente giovanissimo con Guadagnino, "Melissa P", lei). La narrazione prende una via particolare, quella dell'horror (finto) psicologico (vero) parlandoci di malattie letali contratte a contatto con l'acqua di uno stagno, di sciamane che promettono -tramite la "migrazione dello spirito"- guarigioni impossibili, di bambini deformi (più in là nella narrazione) Ad un certo punto pensi a  NOTTE DI MORTE   di Dan Curtis, ultimo imprescindibile frammento, a proposito del bambino privato dell'anima e trasformato in un Mostro, per spostarsi progressivamente sulle coordinate del primo Del Toro, dove il sovrannaturale è un orpello e la vicenda si dimostra molto più "terrena" di cosa si pensi inizialmente. L'ambientazione solare, estiva, principalmente diurna, va a contrastare con questo strato esteriore più cupo, e se all'inizio tutto pare funzionare a meraviglia, in seguito, penalizzato anche da un andamento troppo elegiaco, inizia a non reggere continuativamente. Peccato, perché la Valverde pare maturata come attice e, specie nel finale, risulta convincente nel suo ruolo. Bella l'ambientazione, con i campi di grano, i laghi, e le lunghe strade che percorrono un paese tanto vasto quanto sconosciuto. Nel complesso, se non si vuole necessariamente che un film mantenga ciò che ti fa credere nel trailer, un lavoro dignitoso che si può tranquillamente consigliare, al netto di certe lentezze narrative. [FB]

 

[DISTANCIA RESCATA] DI C. LIOSA, CON M. VALVERDE. E. VODANOVICH, DRAMM, CILE, 2021, 93', 2.39:1

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