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V PER VENDETTA |
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"lunghissimo, prolisso, cerebrale: è il genere di cinema che francamente detesto" |
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Regista e attore teatrale ha una moglie che lo aiuta come sceneggiatrice. Un giorno, rientrando prima, la scopre con un altro uomo, ma non le dice nulla. Un incidente stradale senza conseguenze li riavvicina, ma lei è presto stroncata da un'emorrargia cerebrale. Due anni dopo al lavoro in un'isola gli viene assegnata un'autista: una ragazza. Lui è in loco per allestire una piece teatrale dopo aver selezionato gli attori... Centosettantotto minuti: è quanto dura "Drive my Car", film giapponese vincitore dell'Oscar come miglior Film Straniero, Ogni volta che fa l'amore con lui, la moglie aggiunge particolari in una nascente sceneggiatura che gli detta, strada facendo. IL problema è che lui un giorno la scopre a cavalcare un altro, tra l'altro mentre sul piatto gira una sonata per pianoforte di Mozart; situazione che avrebbe mandato in bestia chiunque, non il protagonista di questo film che somatizza, resntando apparentemente impassabile con lei, tanto da non disturbare nemmeno il "momento", optando per defilarsi in silenzio. Ora, già non nutro un particolare feeling per le pellicole giapponesi di genere drammatico, reputandole al pari di drammoni deprimenti, poco coinvolgenti, e a dirla tutta: mortalmente soporiferi. Il drammone c'è: dato che il Nostro si trova presto costretto a celebrare il funerale di lei, fulminata da un'emorrargia cerebrale (!) Al di la della curiosità che può produrre un film i cui titoli di testa partono dopo ben 40 minuti di durata, una sorta di vero e proprio prologo alla storia principale, e della confezione sicuramente di alta classe, la parte che si svolge nell'abitacolo dell'auto (con lui che replica alla cassetta inserita nell'atoradio con le battute registrate) pare riecheggiare l'Antonioni più ostico, quello che Gassman "ci dormiva". E qui si rischia davvero l'abbiocco nel casting e nelle prove della piece che si sta per allestire. Lunghissimo, prolisso, cerebrale: il cinema che detesto. [FB] |
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[ID] DI R. HAMAGUCHI, CON T. MIURA, R. KIRISHIMA, H. NISHIJIMA, DRAM, GIAPPONE, 2021, 178, 1.85:1 |