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"un film geniale"

 

 

Pinochet ha solo inscenato la sua morte. E' vivo, anzi è non-morto, e ciò indispettisce i suoi eredi naturali... Forse, non un capolavoro, ma un film geniale ...questo sì. "El Conde" di Pablo Larrain, quello che ci aveva stupito, praticamente esordiente, reinventando con  TONY MANERO  a drammatica storia recente della sua patria, il Cile, si ripresenta oggi, nello "stesso, fottuto, campo da gioco" (cit) trasfigurando l'anima nera peggiore tra i suoi compaesani, il sanguinario Augusto Pinochet, nel demone nero per eccellenza: il Conte Dracula. Oddìo, non è proprio quello della Transilvania, ma uno dei figli della Notte (e non solo, come vedremo in seguito). In pratica questo pazzoide di Larrain se lo immagina come un non-morto, in circolazione sin dalla Rivoluzione Francese, più volte autore di una messinscena di dipartita, e finito poi in Cile, nell'esercito prima, e poi come dittatore dopo il tradimento di Allende, e il famigerato "colpo di Stato" favorito (secondo i bene informati) dalle oligarchie occidentali al fine di deporre con la violenza un governo leggitimo, e di buona matrice comunista. Una suorina gracile e smunta che pare Giovanna D'Arco, verrà scelta per compiere ciò che si ritiene una missione divina: deporre definitivamente il Mostro, armata del tradizione paletto di frassino. Ma il Male è duro da debellare, come ben sanno i famelici eredi del protagonista, che con avidità, crendola una contabile, la assumeranno per conoscerne le vere fortune, auspicando un suicidio del medesimo, dato che pare ultimamente avvinto dal "male di vivere". Geniale, no? Su tutto, restano impresse alcune sequenze d'antologia: su tutte il "volo" che diventa una danza della novizia, "vampirizzata" volontariamente, che dopo aver sedotto il suo anfitrione ne vorrebbe avvicinarne con più facilità le membra, per il trapasso. Musiche classiche a go-go (Johann Strauss padre, Vivaldi, Arvo Paart) e bianco e nero "moderno", qualche lentezza (ma mi riservo di riconsiderare alla 2a visione) e quintali di grottesca ironia a stemperare lo splatter. E da ultimo: il colpo di scena riguardante la voce narrante, che apre il nostro cuore a chi, come Larrain, pensa alla Il Male Puro di chi ci governa ancora oggi. Capolavoro. [FB]

 

[ID] DI P. LARRAIN, CON J. VADEIL, P. LUCHSINGER, S. GONET, HORROR/GROTTESCO, CILE, 2023, 112', 1.85:1

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