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"Strikland sempre più estremo, ma non ostico, e il gusto per canzonare lo spettatore"

 

 

Un collettivo culinario sotto l'egida di una mecenate ospita nella foresteria della sua grande casa un trio di performer vede uno scrittore greco come testimone di rappresentazioni sempre più estreme. Le performance prevedono l'inserimento di jack nelle pietanze, collegati all'h-ifi: suoni, frequenze in contesto culinario... Peter Strikland è fuori di testa. "Flux Gourmet" rappresenta la prova tangibile come il suo autore sia talmente fuori di cotenna da concepire una masturbazione intellettuale che potrebbe (non a caso uso il condizionale) sollazzare solo a lui. In realtà al sottoscritto, questo "pasticcio" (inteso in senso culinario) è garbato assai, e ora spiegherò il perché. Fondamentalmente è questa una black comedy in puro stile english, popolo discutibile sul piano etico ma ineguagliabili in quanto a humor nero, il tutto innestato di cinema sperimentale (già qualcosa si era visto in BERBERIAN SOUND STUDIO e anche nel più compatto IN FABRIC che ad oggi resta lo Strikland più facilmente fruibile, se così si può dire). In ordine: una danza al ragù, una confessione di un ragazzo riguardo la matrigna perversa, un numero con la merda che rasenta la coprofagia (!) e una colonscopia in diretta pubblica (!!!). Detta così potrebbe servire come deterrente per chiunque. E invece come detto il film si fa seguire, anche per il gusto del regista verso il lazzo, il canzonare lo spettatore (no, non era merda, era nutella!)   La gigantesca Gwendoline Christie e nel ruolo del demoniaco "dottor Glock" l'incredibile volto-feticcio del regista. Cosa dimentico? I "Mangrove Snaks" che lanciano rane morte dalle finestre e vandalizzano il set dei performer, e -dimenticavo- dulcis in fundo, una delle performer: tritata, cucinata e servita come pietanza. Ma è solo l'ennesimo sberleffo. La sequenze che vedono il trio svegliarsi e l'ultimo travestimento della padrona di casa conferma il trend stregonesco di Strikland. [FB]

 

[ID] DI P. STRIKLAND, CON A. LABED, F. MOHAMED, G. CRHISTIE, GROTTESCO, UK, 2022, 112', 2.39:1

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