F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●              CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"le premesse c'erano, anche considerate le 'fonti', ma la messiscena è stanca, svogliata"

 

 

Impiegato porta la compagna nella casa in spiaggia durante l'inverno. La notte fanno l'amore, e l'indomani mattina lei da spettacolo in riva al mare, nuda. Di lì a poco riceveranno una visita non proprio gradita... Apprezzabili i titoli di testa, con la sensuale voce di Edda dell'Orso su di una bella bossanova scritta da Stelvio Cipriani. Lui chiede a lei: "cos'hai sotto la pelliccia?", e lei risponde: "la rabbia", dimostrando di anon apprezzare molto l'iniziativa di passare un weekend invernale nella casa sulla spiaggia del primo. L'austriaco Robert Hoffmann, nel ruolo del capo dei malviventi, è curiosamente omonimo di quel Dustin che nello stsso anno aveva chiaramente fornito l'idea a Ernesto Gastaldi e Vittorio Salerno, sceneggiatori, per questa pellicola, proveniva dal recente  SPASMO  di Umberto Lenzi. Le due vittime delle violenze che in breve faranno le spese dslla banda di motociclisti nichilisti hanno il volto di Walter Maestosi e di Mara Maryl (era sposata con il regista) poco affiatati, ma capaci di "fare squadra" in condizioni di estremo pericolo. Per buona parte della storia lei farà ugualmente pesare la di lui codardia (neanche capace di centrare uno degli stupratori con una revolverata a distanza ravvicinata). Una cosa i critici della pellicola la dicono giusta: lei è troppo inespressiva per renderne credbili i ripetuti stupri, lasciati a margine d'inquadratura forse per via della storiaccia del "massacro del Circeo" ancora molto attuale. Lei che pare vittima della sindrome di Stoccolma, tanto dall'empatizzare con il "capoclan" andrà addirittura a medicarlo. Grande essente è la tensione che proprio non si avverte mai. Peccato, perché le premesse c'erano, anche considerando le 'fonti', ma la messinscena è stanca, la regia svogliata. Insostenibili le elucubrazioni dei balordi. Meglio quando la buttano di fuori ("l'abbiamo riempito di botte, gli stiamo riempiendo la moglie... ma che ci avrà da ridere?"). [FB]

 

di E. GASTALDI, CON W. MAESTOSI, M. MARYL, R. HOFFMANN, THRILLER, ITALIA, 1971, 94', 2.35:1