|
|
●●●●
V PER VENDETTA |
|||||||
ANTEPRIMA "horror irlandese: fulcianissimo e ultra creepy" |
|
||||||||
Una donna di notte sola in casa, la proprietaria di un negozio di antiquadriato, un medico: tutti legati... Davvero originalissima la costruzione della storia di uqesto "Oddity", horror irlandese con un pugno di attori (cinque, o sei...) da consigliare a chi vuole riassaporare la sensazione di spavento che davano certi film di genere, quelli buoni, quelli che oggi vediamo sempre più di rado, travolti dalle americanate e le cialtronate per bimbominkia dei vari James Wan. Si parte con una donna che chiama il marito al telefono e che è sola in casa, una vecchia casa che si dice abitata da fantasmi e che il consorte ha voluto fortissimamente ristrutturare lasciandone intatta la vecchia ossatura muraria (molto bella, stilisticamente). Suonano alla porta e dallo spioncino un uomo con l'occhio di vetro la mette in guardia su qualcuno che sarebbe dentro con lei, chiededole di aprire. Mi fermo, perché la storia va scoperta poco alla volta, e l'inizio che parrebbe quasi anticipare un film a episodi, presentandoci in sequenza altri due eventi che paiono eslegati tra di loro, con protagonista un uomo dalla testa scarnificata in quel che parrebbe un manicomio, e poi la visita di un medico ad un'antiquatia cieca che gli mostra tra i suoi "pezzi" ("tutti oggetti maledetti, ma la maledizione cessa quando l'articolo è venduto...", quasi LA BOTTEGA CHE VENDEVA LA MORTE della Amicus, ci sovviene in relazione alla storia del "campanello" del portiere d'albergo). Sorprendentemente invece questi tre inizi sono legatissimi tra loro, e di qui in poi la storia prende corpo nella spettrale magione dell'inizio. Horror vaqui (l'incredibile mummia di legno, la cassa. la botola-trappola) atmosfere fulciane (la medium non-vedente che pare uscire diretta da L'ALDILà (al netto delle "fulcianate") e ancora la macchina fotografica a rivelare il non-visto, la casa maledetta...) e un contesto ultra creeoy concentrato ancor più nell'ultima parte, con un finale ridanciano che, per quanto mi riguarda, stona un po' con la spaventevole atmosfera sin qui costruita. [FB] |
|||||||||
[ID] DI D. MC CARTHY, CON G. LEE, C. BRACKEN, T. MURPHY, C. MENTON, HORROR, IRLANDA, 2024, 98', 2.39:1 |
-
-