F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
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V PER VENDETTA
KING KONG
BATMAN BEGINS
SIN CITY
LA MARCIA DEI PINGUINI
MALEDIZIONE DEL CONIGLIO
LA SPOSA CADAVERE
LA VENDETTA DEI SITH
DOMINO
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
I FRATELLI GRIMM...
BROKEN FLOWERS
I FANTASTICI QUATTRO
THANK YOU FOR SMOKING
MADAGASCAR
T R A I L E R
"la scelta del protagonista non è quella giusta, e la noia prevale"
Analista ebreo con la
famiglia mezza sfasciata viene rapito da un paziente, che è in realtà un
serial killer che vuole in questo modo cercare di guarire contando su di uno
psicologo a portata di mano, h24. Incatenato... "The Patient"
è una miniserie che già si mostra stramba dalla confezione: 10 episodi della
durata di 20' ciascuno. Dopo un intro di pochi minuti, a presentarci la
figura dello psicologo, sia catapultati immediatamente nella contemporaneità
dei fatti: questi si sveglia con una catena al piede su di un letto al pian
terreno di una casa dalla cui vetrata localizziamo in un contesto boschivo.
Il suo rapitore è anche un suo paziente, che in questo contesto rivela la
sua vera identità e la sua vera attività: un serial killer, che dalla sua
vittima cerca un aiuto h24 che gli impedisca di continuare a uccidere senza
motivo. Plot molto stimolante e la novità di una serie thriller,
potenzialmente, da camera (quello che per Polanski sposerebbe la definizione
di "psicodramma") ma che vede oltre a flashback fuori del contesto, anche
inattese irruzioni in scena. Ma qualcosa non funziona o funziona poco, e ce
ne accorgiamo quasi subito: il protagonista Steve Carell è troppo ingessato
e poco credibile nel ruolo del rapito, e anche la confezione "lite-extreme"
degli episodi (20 minuti, ripeto... non s'è mai visto) ne rende
inconsistenti molti. Occorrerà arrivare alla 6a puntata
per assistere ad un abbozzo di reazione da parte del suddetto, ma qui la
colpa è da attribuire alla sceneggiatura. Cosa dire poi del fatto che, con
una pala in mano, lasciato solo per ore, non lo vediamo almeno "tentare" di
spaccare la catena che lo tiene prigioniero? Sono buchi di sceneggiatura e
di logica che non ammettono scuse. Domhnall Gleeson fa meglio il suo lavoro,
interpretando questo malato di mente che cerca (ma sarà così?) "aiuto". Ma
il ritmo langue, la regia sonnecchia, si riempiono i vuoti con canzoni
(anche canti ebraici!) e una durata variabile (da 20' a 45') degli episodi
che non convince. [FB]
[ID] CON S. CARELL, D. GLEESON, THRLLER/DRAMMATICO, USA, 2022, 10 EP DI 20'-45' CAD, 1.85:1