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"due ore sono un po' troppe, ma l'incubo è a tratti angosciante e ricco di shock-value"

 

 

Giunta con il figlio su una nave da crociera diventata museo, vivrà un'esperienza terrificante e senza ritorno... Gary Shore è il regista di "Dracula Untold". Cosa attendersi quindi da "La Maledizione della Queen Mary", pellicola che riprende e si prefigge di risare vita al sottofilone horror delle "navi maledette"? L'irlandese al timone dimostra anzitutto di essere maturato, ma non abbastanza. Procediamo con ordine. Le atmosfere disturbanti e le molte apparizioni fantasmatiche e demoniache sono efficaci, e la scelta di fare interpretare al disabile Lenny Rush il ruolo del figlio della protagonista (Alice Eve) si rivela vincente, tanto che vederlo vagare claudicante con la macchina reflex al collo per i tetri corridoi della gigantesca nave da crocera dismessa e trasformata in un museo galleggiante, trasmette autentica angoscia. Peccato che la conduzione risulta a tratti troppo confusionaria, alternando troppo spesso passato e presente, creando più confusione nello spettatore che altro. Alcuni momenti comunque si distaccano dagli altri e si fanno a loro modo ricordare: il cellulare "strangolatore", e soprattutto  il numero di tip-tap di... Fred Astaire, guest star tra i passeggeri in quel degli anni d'oro del transatlantico maledetto. La storia, confusa anch'essa e troppo pasticiata, pone il teatro della vicenda come una sorta di epigono di un certo "Overlook" di kubrickiana memoria, e appare evidente come il regista voglia ispirarvisi, prendendo il caposaldo horror a modello, assieme ad una certa atmosfera hitchcockiana che eccheggia anche (e soprattutto) nella colonna sonora dagli archi "torti" che paiono copiati da Bernard Herrmann. Grandguignol e vagonate, con tanto di accettate in pieno volto (ancora K) e sangue che scorre a fiumi negli ascensori in fondo ai lunghi corridoi moquettati (eh). Certo, due ore piene sono tante, e sono troppe per giungere ad una conclusione che vuole una certa persona "rigenerarsi" dancurtisianamente, e un'altra rispondere di un reato rimosso e che l'aveva rincorsa come un incubo vivente. Gli spaventi ci sono, così gli shock-value, e allora lo si può anche consigliare ai fan del genere. [FB]

 

[HAUTING OF THE QUEEN MART] DI G. SHORE, CON A. EVE, L. RUSH, N. HUDSON, HOR, USA, 2023, 125', 2.39:1

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