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"bruttarello sequel del già opaco capostipite, sempre con la final-girl Neve Campbell"

 

 

Dopo aver rischiato la vita, la sopravvissuta al maniaco dell' 'urlo di Munch' si ritrova ancora minacciata... Bruttarello il sequel del già opaco  SCREAM  sempre per la regia del suo ideatore, Wes Craven. Dire che l'inizio ambientato nel cinema non era malaccio, con Jada Pinckett (Niobe) Smith che venica infilazata come un pollastro e se ne moriva davanti allo schermo cinematografico. Il "meta-cinema" che nel primo capitolo vedeva il maniaco proporre un quiz sugli horror, che in caso di risposta sbagliata, veniva punito con la morte, qui cede il passo ad una trama che definire improbabile sarebbe poco, il tutto condito da una recitaizone -al solito- ai minimi termini per quanto riguarda protagonisti, con in testa Neve Campbell, perdipiù umiliata qui da una pettinatura che la fa smigliare a Geppi Cucciari (!) affibiandole poi dei comportamenti che definire demenziali sarebbe poco (alla fine, perde chi ama con... nonchalance... non gliene frega una ceppa!) e una performence sopra le righe e isterica per il/gli assassino/i. La storia si diceva, inconsistente, e un susseguirsi di scene che di senso ne hanno davvero poco: la rappresentazione mascherata nel teatro che, sì... la vita va avanti, ma ci sarebbe anche un maniaco mascherato che uccide ragazze e ragazzi che gli capitano a tiro, E' per facilitargli la vita? Bah. E a peggiorare ulteriormente il tutto, Craven ci mette pure degli improbabili teatrini "romantici" (addirittura due!) vuoi per il pubblico al quale questo franchise vuore rivolngersi (teen ager e studenti, al più) vuoi per cavalcare (In ritardo) il trend della fondamentale serie tv di Davidone Lynchione. Per motivi che solo possono riguardarmi salvo la sequenza ambientata nello studio di registraizone, ma per il resto... caliamo un pietoso velo. Ah, compaiono qui anche Sarah Michelle Gellar pre-notorietà da serie tv, e Liev Schreiber per cinecomics. [FB]

 

[ID] di W. CRAVEN, CON N. CAMPBELL, D. ARQUETTE, S. M. GELLAR, HORROR, USA, 1997, 116', 2.35:1