|
|
● ½
V PER VENDETTA |
|||||||
"il peggiore di tutti" |
|
||||||||
Sopravvissuta al nuovo maniaco riceve una telefonata dalla madre morta. Intanto su un set si gira un film... "Scream 3" segue SCREAM 2 (ma và?) e rapppresente nell'intenzione di Wes Craven, strombazzata ai quattro venti, la conclusione di una trilogia. Come sappiamo questa trilogia è poi diventata (per il momento) una "esalogia", ma questo è un altro discorso. Sta di fatto che questo terzo capitolo è... veramente una merda, senza alcun dubbio: il peggiore. Tanto per una sceneggiatura che definire demenziale sarebbe poco, e poi per lo scadere in una serie di cliché che vien da piangere solo a pensarci, a iniziare dal sottogenere che il buon Pippo Morelli definiva "chiamamosene-movie", ovvero quel momento in cui i personaggi si ritrovano in uno spazo grande (qui la casona) e, dopo essersi sparpagliati in giro senza alcun senso del ridicolo (c'è un maniaco, e cosa fanno questi? invece di fare massa al grido de 'l'unione fa la forza') si dividono (!) e iniziano a... chiamarsi. Dopo aver involontariamente citato il "maestro" del 'chiamosene-movie' Renato Polselli ("Sidneyyyyyy!!!", "Daveeeeeee", "Galeeeeeeee"...) si andrà a scoprire l'identità del maniaco mascherato da 'Urlo' di Munch più improbabile della storia del franchise. Poco contano i tanti camei che costellano la pellicola, a iniziare dall'apparizione di Roger Corman, poi quella di Jay & Silent Bob (Kevin Smith e Jason Mewes!) e quello di Carrie Fisher (che si presenta come "la sosia" dell'attrice, preferita da 'Giorgio Luca' perché,,, "sua amante"!). Dunque, se in un film horror/slasher si preferiscono questi momenti che nulla c'entrano col genere, allora è evidente il fallimento dell'operazione. A tratti pare quasi di trovarsi dinnazi ad una involontaria parodia: presente quando l'ispettore di polizia entra dov'è l'assassino aprendo la porta e infilandoci la sua pistola d'ordinanza? Ma quando maiiiiii! [FB] |
|||||||||
[ID] CON W. CRAVEN, CON N. CAMPBELL, C. COX, D. ARQUETTE, P. POSEY, HORROR, USA, 2010, 117', 2.35:1 |
-