F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

●●

LAPUTA CASTLE IN THE SKY
GROSSO GUAIO A CHINATOWN
ALIENS SCONTRO FINALE
HIGHLANDER
SPERIAMO CHE SIA FEMMINA
THE HITCHER
IL NOME DELLA ROSA
LA MOSCA
MANHUNTER
FROM BEYOND
VELLUTO BLU
DAUNBAILò
IL COLORE DEI SOLDI
STAND BY ME
IL CAMORRISTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"l'ultimo film di Alberto Lattuada è più di ogni altro l'occasione per spogliare la protagonista"

Sul lago d'Orta, la storia d'amour fou tra una irfana e un giovane giocatore di poker. Ma lei non è libera... L'ultima ninfetta scoperta (in tutti i sensi) e diretta dal leone Alberto Lattuada è tale Sophie Duez francesina bassina ma ben fatta, su modello della ben più celebre Teresa Ann Savoy di  LE FARò DA PADRE  (un film pazzesco) ma anor più "tendente" alla patinatissima Brooke Shields. Nuda fa effetto, ma ancor più lo fanno quelli di Carolina Stagnaro. Ricordo bene le foto promozionali di "Una Spina del Cuore" pubblicate dall'allora dignitosissimo mensile di cinema "Ciak", con questa giovane attrice dalle sopracciglia folte, nudissima, ad offrirsi come una rosa appena sbocciata alle avide mani di Angelo Infanti davanti ad un caminetto acceso. E poi chiaramente di contorno erano le foto del figlio di Delon, Anthony, pure lui sopraccigliato abbondantemente, quasi ai livelli di "Elio" delle "Storie Tese". Moderatamente "cane", il giovane rampollo passò, almeno nel cinema nostrano, come una meteora, lasciando intatto il glorioso ricordo del ben più dotato genitore. Già nei primi 10 minuti il satiro in cabina di regia ci propone un full-nude frontal e retro della biondina; "non ti spogli?" si sente ad un certo punto, e del resto pare un po' tutto finalizzato ai momenti nei quali la protagonista si mostra come mamma l'ha fatta. Tratto da un romanzo di Piero Chiara,  che pure Le musiche sono del grande Trovajoli (ma si sente pure "Self Control" di Raf!) alle quali si deve, con  le ambientazioni (lago d'Orta) il fascino di un film altrimenti piuttosto fiacco, nonostante il tentativo di un innesto giallo. Gastone Moschin sprecato, finale involontariamente comico. La pellicola faceva seguito dopo ben 6 anni dal moderato successo de  LA CICALA  Avevo la locandina originale di questo film, oggi poteva valere qualcosa; poi peccato che qualcuno, un bel giorno, facendo pulizia... [FB]

di A. LATTUADA, CON S. DUEZ, A. DELON, A. INFANTI, G. MOSCHIN, C. STAGNARO, EROT, ITA, 1986, 90', 1.85:1