F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COMIC THRILLER DRAMA TV

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 ANTEPRIMA  "stile tarantiniano per un thriller che ribalta i piani cognitivi"

 

 

Ragazza in camice rosso fugge a piedi, poi in auto, braccata con ostinazione da un uomo armato di fucile... Poi, si trona indietro, ma non in modalità flashbacj, i capitoli sono infatti frullati e proposti in ordine sparso come fu in PULP FICTION E deil capolavoro di Quentin Tarantino, "Strange Darling" ha molto, a iniziare da quel gusto di spiazzare lo spettatore in continuazione, capovolgendo i fronti, e disturbandolo parecchio. E poi è pure girato in 35mm per la rediviva 'Miramax'. Presente la sequenza con "Zed" e "Marcellus"? Il gusto per il sesso "particola" è alla base della storia, che vedrà all'origine del narrato, ovvero al capitolo 1 (di 6 + epilogo) la protagonista femminile chiedere al suo partner "occasionale" se questi non sia un serial killer, confessando che, sì. "alle ragazze piace il sesso occasionale", ma che a scoraggiarle è spesso proprio la possibilità di "fare una brutta fine". E così, dopo la rassicurazione dell'uomo che poi la braccherà armato di fucile quasi fosse un cinghiale, si farà ammanettare al letto per raggiungere lo zenith dell'eccitazione. Lei è Willa Fitzgerald veramente una sorpresa, mentre lui lo riconosciamo nell'attore che rappresentava l'anima nera di quel bel film, sconosciuto a Bananas, intitolato  THE PASSENGER  ovvero Kyle Galiner. C'è pure molto cinema seventies italiano in questa pellicola. Colonna sonora skizzatissima, con Chopin e canzoni sensuali con intento diegetico. arbara Hershey e una dei "due vecchi hippy montanari", mentre nel finale compare anche Giovanni Ribisi, Il regista (J. T. Mollner che aveva diretto un western nel 2016 e ora designato per dirigere "La Lunga Marcia" tratto da King) è una canaglia: quando la tensione sembra calare ti violenta con un'esplosione di violenza splatter pari ad un HENRY con un realismo che raggiugnerà l'apice nella ripresa degli ultimi istanti di vita del "mostro": finta ma inquietantemente reale. Dialogo che rimarrà: "perché hai ucciso tutte quelle persone?", "è che a volte vedo demòni, non persone". Consigliatissimo. [FB]

 

[ID] DI J. T. MOLLNER, CON W. FITZGERALD, K. GALLNER, G. RIBISI, B. HERSHEY, HOR, USA, 2023, 97', 2.39:1

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