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A BEAUTIFUL DAY
IL SACRIFICIO DEL CERVO...
TRE MANIFESTI A EBBING...
IL FILO NASCOSTO
L'ORA PIù BUIA
THE DISASTER ARTIST
BORG MCENROE

HOSTILE OSTILI
DUNKIRK
GOODTIME
MONOLITH
HAPPY END
LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE

47 METRI
LA RAGAZZA NELLA NEBBIA

COMIC THRILLER DRAMA TV

PAG 2

   
 

"n tutto e per tutto un film di quell'epoca, che chiude con un retrogusto amaro inedito oggi"

 

 

Quindicenne sospetta che un collega del papà poliziotto sia il respondabile della sparizone di suoi coetanei... Dal trio registico autore del folgorante  TURBO KID  giunge questo "Summer of 84", omaggio al cinemino di quegli anni, incentrato sul classico gruppetto di amici che si mette a indagare su qualcosa di grosso. Un po' per noia, un po' per il "gusto dell'avventura" (come li scuserà il sospettato della scomparsa di una quindicina di ragazzi più o meno coetanei di loro) invogliati dal timido del gruppo (che pare nelle estati dell'84, e precedenti, facesse comunque molto presa su un certo tipo di figone apparentemente fuori della loro portata!) a improvvisarsi detective. Erano estati a base di biciclette, bowling, cazzeggi, ma con quel gusto particolare che attraeva la generazione verso... l'orrore. Il film è confezionato proprio per sembrare, in tutto e per tutto, un prodotto uscito realmente in quegli anni, e va dato atto ai registi di esserci riusciti davvero bene a ricreare quelle atmosfere: dalle musiche (carpenteriane) alla fotografia, agli stessi volti degli attori qui impegnati, dai giovani e quelli più attempati. Tutto è giù visto? Non proprio, dato che per quasi tutta la storia non vediamo una sola goccia di sangue, non assistiamo a nessuna soggettiva del serial killer, né siamo testimoni di alcuna aggressione, benché meno di un assassinio. Tutto è basato sull'indagine e i tentativi che il quartetto di amichetti fanno per cercare anche solo una prova che i loro sospetti, che puntano verso un poliziotto, siano davvero fondati. E' nella parte finale che il film riserva qualcosa di nuovo, andando a chiudersi in una maniera davvero nuova, ma non completamente avulsa dal cinema di quel periodo: quel retrogusto amaro che oggi si è perso in qualunque prodotto che volessa vagamente ispirarsene. Peccato solo per quel doppiaggo "scandaloso" (basti fare un giro in rete) compiuto da RAI4, Roba da vergognarsi! [FB]

 

[ID] DI F. SIMARD, A. & I. K. WisseLL,  CON G. VERCHERE, R. SOMMER, HOR, USA/CANADA, 2018, 102', 2.39:1

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