|
|
●●●
RELIC |
|||||||
"horror psicologico dalla Finlandia che affastella visioni terrificanti rischiando di confondere" |
|
||||||||
Un incidente stradale, una famiglia che ripara, dalla New York delle 'Twin Towers', in un villaggio finlandese... Della Finalndia, parlando di 7a arte, amiamo il cinema di Aki Kaurismaki. E nel campo dell'horror ricordiamo SAUNA ormai di qualche decennio fa, e che avevamo apprezzato. Per questo motivo "The Twin L'Altro Volto del Male" aveva suscitato una comprensibile curiosità. La regia, la sceneggiatura, buona parte degli attori, a parte la protagonista Teresa Palmer sono appunto finlandensi, e di quel paese questa pellicola sfoggia soprattutto quei particolari scenari, quelle albe infuocate, e chiaramente sfrutta quelle leggende che Sibelius musicava tranedo linfa dai poemi e le saghe. Qui abbiamo una sorta di altare di pietra sulle sponde di un lago, dove dirà il consorte della protagonista: "uomini preistorici avevano impresso impronte" con le quali, interlacciandovisi, si possono "chiedere ed esaudire desideri". La "pazza del villaggio" natale di quest'ultimo, dove ripara una famiglia ancora provata dal tragico incidente stradale che ha lasciato un bambino straziato tra le lamiere, avvicina la protagonista, ancora incapace di elaborare un trauma gigantesco e le rivela come "il desiderio è stato esaudito", aggiungendo che "non è una bella cosa". Non voglio rivelare troppo della trama, dato che il film affastella, dopo un'ampia introduzione, una serie di sequenze shock che culmineranno in un qualcosa che susciterebbe sicura partecipazione da parte di un Polanski o più recentemente di un Ari Aster. E' nella seconda parte che in questo alternarsi di visioni terrificanti che delineano scenari diversi ma ugualmente racccapriccianti, rischiano di creare tuttalpiù spaesamento nello spettatore. La sperimentazione che sfocia nella confusione fine a sé stessa? Forse, ma questo film, soprattutto per le atmosfere pestifere delle terre nere del "Kulevale" (l'Averno finlandese) si rivela anche in una boccata d'aria fresca, e merita un'occhiata. Il finale è enigmatico, e forse la risposta sta nell'immagine del "cerchio", ricorrente nel film. [FB] |
|||||||||
[ID] di T. MUSTONEN, CON T. PALMER, T. RUGGERI, S. CREE, B. MARTEN, HOR, FINLANDIA, 2022, 109', 2.35:1 |