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"film demmerda"

 

 

Premessa: siamo nel deserto, dove un gruppo di beduini snida dalla tana dei ragni giganti molto aggressivi. Forlgorato da piccolo dal rettilario d'Antibes un ragazzotto delle balieu entra in possesso di uno di questi... Da un film si può desumere lo stato di salute di una Nazione? Se un film è considerato (e va considerato) cultura, quantomeno di massa, allora sì. E in quale stato di salute versa una Francia che ci offre un prodotto come "Vermin"? Per la metà della sua durata, questo filmaccio ci presenta arabi e negri che si urlano addosso; per l'altra metà abbiamo gente riconrosa dai ragni in CGI (fatti dignitosamente bene, però). Ora, non voglio qui esecrare quell'obbrobrio di Olimpiade, che pare più un cerimoniale (satanico) che una cerimonia, con quel prologo che sputa in faccia alla cristinità, ma soprattutto al buon gusto, la boxe tra donne e uomini trans, e le nuotate nella cloaca versastra chiamata Senna ("Feccia" sarebbe più appropriato). E allora via a parlare di questa schifezza di storia condita con canzoni "demmerda" (e i francesi negli ultimi decenni dimostrano di saperci fare) storia ridotta ai minimi termini, andando, dopo un prologo che poteva promettere qualcosa, a confinarsi in un palazzone della balieu, con i soliti presunti emarginati, per lo più meticci, fra i quali troviamo il protagonista "collezionista di ragni" (certo..!) la scoperta della covata degli aracni parassiti (di qui il titolo originale: "Vermines", parassiti) con la polizia che -al solito- prende la palla in balzo per bruciare tutto, ospiti del complesso compreso. Complesso a forma di alveare che alla fine verrà fatto brillare con tutti (o quasi) gli occupanti. Non viene detto alcunché sul fatto che i ragni siano così aggressivi, né perché ve ne sia uno gigante. Film demmerda. Per gli amanti dei brividi a otto zampe meglio andar sull'usato sicuro e rivolgersi al sommo Dan Curtis e la sua   MALEDIZIONE DELLA VEDOVA NERA  [FB]

 

[VERMINES] DI S. VANICEK, CON T. CHRISTINE, J. NIEL, F. OLDFIELD, HORROR, FRANCIA, 2023, 106', 2.39:1

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