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"la Marvel fa male a John Watts"

 

 

Una notte di trasgressione si trasforma in un potenziale incubo per una signora. Ma c'è chi può salvarla... Transitato per la Biennale e già in streaming, "Wolfs" strizza l'occhio sin dall'inzio dallo spunto della storia che viene senza dubbio da  PULP FICION  e dalla parentesi affidata brillantemente nelle mani di Harvey Keytel, e al suo "tuttofare", in grado di "risolvere i problemi" ("sono Wolf, e risolvo problemi"). Il problema in questo caso è quello di ripulire la scena di un presunto incidente che avrebbe causato la morte accidentale di un ragazzo identificato come "non un gigolò" da una donna di potere, tutto sommato accettabile e non la solita merda. Tuttavia, quest'ultima, invece di avvertire la polizia, chiamare una ambulanza, scorre sul cellulare il numero datole da un amico, da chiamare per le "emergenze", in casi estremi. Che John Watts  si sia arrugginito dai tempi di  COP CAR  è evidente, e il lavoro per la Marvel non deve avergli fatto bene. Prendere spunto dal cultone di Quintino da Taranto per metterci dentro la fuga in mutande de  IL MARATONETA  e i ralenti di De Palma, contando sulla verve dei due protagonisti: Clooney e Pitt ("troppo cazzoni" in effetti) non basta a far passare alla storia questo film come un qualcosa di memorabile. Colpa pure della mancanza di un finale, che oggi è quasi inaccettabile (mica siamo in una serie tv, dove si rimanda alla "Seconda Stagione"...). Una riflessione che mi giunge puntuale, all'ennesima storia ambientata in epoca non attuale, senza apparente movivo, è: perché da anni ormai (dopo la pandemenza) non si incorniciano più i film ad Hollywood nel periodo attuale? Questa volta ci troviamo negli anni '90 e a suggello arriva anche "Smooth Operator" di Sade del 1984. Al di là delle domande lecite che chi abbia ancora un po' di senso critico è portato a farsi, l'unico sollievo è che non si dovrà patire per la merda musicale degli ultimi anni. [FB]

 

[WOLFS] DI J. WATTS, CON G. CLOONET, B. PITT, A. ABRAMS, A. RYAN, POLIZ, CANADA, 2024, 107', 2.39:1

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