F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 9 0        1 9 9 1        1 9 9 2        1 9 9 3        1 9 9 4      1 9 9 5        1 9 9 6        1 9 9 7        1 9 9 8        1 9 9 9        >

●●●

THE TRUMAN SHOW
APRILE
A BUG'S LIFE
TRAIN DE VIE
PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
SOLDI SPORCHI
DARK CITY
CUBE
OMICIDIO IN DIRETTA
NIGHTWATCH
LA SOTTILE LINEA ROSSA
COSì RIDEVANO
MY NAME IS JOE
LA LEGGENDA DEL PIANISTA...
SALVATE IL SOLDATO RYAN

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"l'esordio di Denis Villeneuve è un film che mi ha ricordato l'opera dello spagnolo Vigalondo"

Forse a seguito di un colpo di sonno, una ragazza di Montreal finisce fuori strada con l'auto. E' molto confusa lei che diretta all'aereoporto, destinazione Italia. Decide così di dare una decisa accelerata alla propria vita... "Un 32 Août sur Terre", ossia "Un 32 Agosto sulla Terra" è l'esordio del canadese Denis Villeneuve. Raggiunge l'amico-fidanzato e gli chiede un figlio, subito, e quando questi le dice "a una condizione: che lo concepisca con te in un deserto" si compromette con le proprie mani, dato che lei prende la palla al balzo e la scelta ricade su quello vicno a Salt Lake, essendo quello più vicino. Ma una volta sul deserto di sale comprendono come l'ambiente sia un po' troppo alienante. Lui è immaturo e ha sempre rimandato i grandi appuntamenti ("più cose so, più mi vengono dubbi") lei è una forza della natura che però dovrà [EVIDENZIA LO SPOILER] soccombere al Destino. Come molte opere prime: pochissimi attori, oltre ai due principali interpretati da Pascale Bussières (assai bellina, nonostante l'indubbia mascolinità) e Alexis Martin, che qualcuno avrebbe definito "un bamboccione", perfettamente in parte. Villeneuve filma già benissimo e sposa uno stile che mi ha ricordato (e non poco) lo spagnolo Vigalondo per il gusto verso il grottesco, meglio ancora per "l'imprevedibile", però perfettamente integrato alla storia (vedasi il corpo carbonizzato che potrebbe anche essere quello di un alieno, per quanto ne sappiamo così come la "camera a misura di giapponese" l'abitacolo di una capsula orbitale). Ottima fotografia, a premiare lo straordinario scenario, oltremodo alienante, dell'infinito deserto bianco. Fu presentato a Cannes e in altri festival in giro per il mondo riscuotendo consensi univochi. L'autore di  PRISONERS  già dimostrava di muoversi molto bene nell'universo-cinema e pur avendo (qui) "poco da raccontare", già ha dimostrato di saperlo fare dannatamente bene. [FB]

[ID] di D. VILLENEUVE, CON ?, SENTIMENTALE/GROTTESCO, CANADA, 1998, 85', 2.35:1