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COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"pre-raimiano" |
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Una lettera scritta in caratteri antichi giunge in uno studio notarile. Data l'assenza del principale, al quale la missiva è indirizzata, l'onere di rispondere alla chiamata di redigere con urgenza un testamento ricade su un giovane avvocato. Giunto sul posto, questi apprende da madre e figlia che il marito è già bell'è trapassato... Stile lento e sonnacchioso per il goticone "5 Tombe per un Medium" di Massimo Pupillo, qui alla regia sotto lo pseudonimo di Ralph Zucker. Questo lavoro pur trovando tra i suoi estimatori il buon Quentin Tarantino, è realizzato con una povertà di mezzi incredibile, ma è proprio la carenza di questi a stimolare l'ingegnosità degli addetti ai lavori che suppliscono alle manchevolezze con alcune trovate degne di nota. Se i cliché del genere sono rispettati -nel bene e nel male- sin da subito (alla richiesta di informazioni, il protagonista riceve segni della croce, la teca di cristallo nel salotto di famiglia è ricolma di teschi umani, il cimitero è naturalmente a due passi dalla magione al centro della vicenda, anzi qui si tratta addirittura di un ex lazzaretto dov'erano inumati gli appestati) e la presenza di Barbara Steele è da sola una sorta di certificato di garanzia, va detto che l'abuso della voce "over" è qui un mero espediente che denota sciatteria in sede di sceneggiatura. A corollario: uno sbudellamento ante-literam, una nenia scandita da una bimba-fantasma (che contiene un messaggio che va codificato) e il Pigozzi nel solito ruolo del servo storpio. Altra certezza è che Sam Raimi abbia guardato a questo film italiano per LA CASA e precisamente per il dittafono (antenato del magnetofono) che diffonde la voce dello studioso, nonché per il lavoro di montaggio che spara in successione i primi piani degli orologi a pendolo enfatizzandone l'ossessivo ticchettìo. Da ultimo, nel suo non mostrare l'invisibile minaccia che ghermisce i protagonisti. Pre-raimiano. [FB] |
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DI M. PUPILLO, CON B. STEELE, W. BRANDT, R. GARRONE, HORROR, ITALIA, 1965, 90', 1.85:1 |