F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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THE RING
IN LINEA CON L'ASSASSINO
PANIC ROOM

MAY
INSOMNIA
28 GIORNI DOPO

SECOND NAME
CABIN FEVER
FEMME FATALE
SIGNS
-

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'appellativo acchiappasogni lo riferirei alle insistite botte di sonno dello spettatore"

 

 

Scopo invasione planetaria, spore aliene germinano all'interno di umani ospitanti che evacuano dal deretano sotto forma di lumaconi i quali covano a loro volta vermi (non venuti dalla savana) virulentissimi. Un quartetto di compagnoni ritrovatisi per una rimpatriata realizzano che un disabile che avevano difeso da bambini è l'unica cura al problema. Peccato ci si metta di mezzo l'esercito con gli elicotteri Apaches... "L'Acchiappasogni" dimostra come NON si debba portare sul grande schermo un romanzo kinghiano. Kubrick aveva saggiamente usato la buona idea di base solo come canovaccio. Stupisce invece che un abile, abilissimo sceneggiatore qual è Lawrence Kasdan ("I Predatori dell'Arca Perduta") abbia invece inteso rispettare alla lettera la traccia scritta. Così, il regista anche di uno degli ultimi grandi noir della storia del cinema ("Brivido Caldo") ha tradotto in immagini la storia di una invasione aliena (su carta ingenua, ma accettabile) con risultati tra il ridicolo (in)volontario e il pasticcio confusionario. Parte con alcuni flashback che costruiscono poco a poco il legame che unisce i quattro amici spostando poi la storia in una località isolata innevata (classico kinghiano) azzeccando alcune scene (la donna che provoca l'incidente) ma quando compaiono i militari guidati dal guerrafondaio (Morgan Freeman) quel discreto climax iniziale si spezza e la sceneggiatura inizia a correre a perdifiato inanellando situazioni sempre più improbabili, condite di dialoghi rubati ai ragazzini che giocano nella sabbia CON i soldatini. E nonostante il susseguirsi di una fiumana di eventi (risolta in camera di regia da innumerevoli dissolvenze incrociate) le due ore e passa scorrono faticosamente tra il tedio e qualche risata di imbarazzo. L'appellativo "acchiappasogni" piuttosto che ricondurlo al talismano indiano inquadrato per soli pochi istanti, lo riferirei invece alle insistite botte di sonno dello spettatore. [FB]

 

[DREAMCATCHER] di L. KASDAN, CON M. FREEMAN, T. SIZIMORE E D. LEWIS, USA, 2002, 134', 1.85:1