F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●● ½

TONYA
SULLA MIA PELLE
EVA
BALLATA DI BUSTER SCRUGGS
DOG MAN
HOLD THE DARK
22 LUGLIO
ORE 18.17 ATTACCO AL TRENO
BEIRUT

IL PRIGIONIERO COREANO
TERMINAL

L'ANGELO
OPERATION FINALE
PRIVATE LIFE
SECONDA VOLTA DI ANDERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Mèdem mette in scena una strana storia di intrecci famigliari narrata in maniera un po' confusa"

 

 

Coppia fa ritorno un casale in una vallata dei Paesi Baschi per scrivere la storia della propria famiglia: una storia fatta di inganni e tradimenti, di mafia russa, di due fratelli, ciascuno alla base del proprio vissuto... "L'Albero del Sangue" è un film spagnolo distribuito sulla piattaforma 'Netflix' e conferma quanto il cinema iberico si distacchi dalle recenti miserie/macerie in cui verso quello di Bananas, dove contano solo le presenze 'alimentari' della solita 'compagnia di giro' delle cortellesi e degli argentero. Inutile piangerci addosso, e concentriamoci sul riassumere una trama, parecchio intricata che opta per una narrazione per quadri, inizialmente volutamente sfilacciata, a presentare quadri in realtà consequenziali. "Mia madre era stata nel Mediterraneo (a scopare, ndr) con la sposa e con lo sposo" afferma uno dei due narratori, entrambi figli di questa figura femminile: ex cantante, ex vittima della sindrome post-parto, ex tante cose. L'altra donna qui è quella che vediamo all'inizio, nudissima (il regista è quel Julio Medèm di   LUCIA Y EL SEXO  e  ROOM IN ROME  ) a fuggire da una sorta di cul-de-sac in cui era finita vittima inconsapevole della mafia georgiana. Va detto che il film non funziona come dovrebbe: la narrazione meta-testuale confonde e crea spaesamento, non riuscendo ad andare oltre ad una storia che nel suo complesso appare non completamente credibile (i due fratelli, "Victor e Olmo" sotto l'egida del madre, esponente della mafia russa). Per quanto, francamente, iniziano a stancare le situazioni lesbiche e i matrimoni misti al cinema: passi la modernità, ma si finisce con l'inflazionare la questione. La confezione è di pregio, con una bella fotografia e ambientazioni comunque sempre 'calienti', come parrebbe appartenere alla penisola iberica. "Domani l'albero sarà completo, con tutto il suo sangue e le sue verità". Cameo per Angela Molina. [FB]

 

[EL ARBOL DE LA SANGRE] DI J. MEDEM, con U. CORBERO, J. FURRIEL, DRAM, SPAGNA, 2018, 136', 2.35:1