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PUBLIC ENEMIES T R A I L E R |
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"le cattive frequentazioni hollywoodiane hanno fatto di Peter un regista incapace a emozionare" |
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La quattordicenne Susan racconta di come sia rimasta ancorata in un limbo ultraterreno dopo essere stata uccisa dal vicino di casa prima di trovare veramente la pace e con lei tutti i componenti dell'amata famiglia... Le cattive frequentazioni hollywoodiane hanno fatto di Peter un regista incapace di donare vere emozioni. Tradotto in parole povere "Amabili Resti" non sembra che uno sbiadito Spielberg e del gigante della "Trilogia dell'Anello" che titaneggiava wellianamente rileggendo il classico sul gorillone pare sia rimasta solo una pallida ombra. Quando seppi che il regista neozelandese aveva deciso di prendersi una "vacanza" dai kolossal con un piccolo film ero automaticamente volato dalle parti delle CREATURE DEL CIELO E la caduta è stata ancor più rovinosa. Cosa non ha funzionato? Non gli attori che da parte loro hanno svolto almeno diligentemente il compito (con punte di una Susan Sarandon splendidamente cinica e disincantata e uno Stanley Tucci viscido come non mai tanto da regalare alla sua maschera di serial killer una personalità tanto sgradevole dal finirne infastiditi alla sola vista). Il fatto è che dopo il buon prologo, la storia inizia ad avvitarsi facendosi sempre più ripetitiva e quel poco interesse (la sorella di Susan nella tana dell'orco) finisce col dissolversi in pochi istanti. Il fastidio inizia a salire verso quella new age da coupon pubblicitario, con scenari ampollosi creati al computer che riportano alla memoria altre pellicolacce "Al di là dei Sogni" risultando alquanto stucchevoli. E la parte conclusiva invece di risollevare le sorti di un film fondamentalmente sbagliato che lascia indifferenti, le affossa ulteriormente: [EVIDENZIA LO SPOILER] passi che il personaggio della Sarandon non sarà stato anche un genio ma qualcosa avrà pur realizzato dopo il gesto della nipote? Impensabile che qualche dolly ed elemento scenografico possano salvare il film dall'oblio, ma è così. [FB] |
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[LOVELY BONES] di P. JACKSON, CON M. WAHLBERG E S. SARANDON, DRAMMA, NZ/USA, 2009, 2.35:1 |