|
|
|
|||||||
Anni '80: yuppies, edonismo, ostentazione del vacuo, la fiera delle vanità. E fra tanto orrore non poteva mancare il serial killer... Tratto dall'omonimo romanzo, il film può definirsi un delirio di onnipotenza di un ventisettenne rampante, figlio di papà che trascorre le proprie giornate nella noia, sprofondato nel suo ufficio al quarantesimo piano a fare le parole crociate e che non trova altro svago che disquisire con suoi simili, di "bigliettini da visita". L'abilità del regista e dell'attore protagonista -che è un già bravissimo Christian Bale- sta nel fatto che l'efferatezza e il pedale del gore (costantemente premuto in accelerazioni costanti) cammina su quella sottile linea di demarcazione restando meravigliosamente in bilico tra il reale e l'onirico, disorientando e destabilizzando. Xenofobo, nemico di tutto ciò che non sia egli stesso (annichilisce vederlo gonfiare i muscoli mentre si rimira ripreso dalla sua telecamera, praticando sesso quasi fosse fitness), il protagonista della vicenda, se la prendersela gratuitamente con uomini, donne, animali; per lui non fa alcuna differenza, tanto che al suo cospetto l'Alex di Arancia Meccanica apparirà poco più che una simpatica canaglia. Con disinvoltura attira prostitute usando i soldi come si usa fare col formaggio per i topi: i cui corpi sono non solo merce di scambio ma carne da macello da distruggere, vilipendere. Agghiaccia la sequenza dove la passeggiatrice (recidiva) si accorge dal rituale del pazzoide, condito di 1) guida all'ascolto all'hit del momento 2) sesso saffico con lui prima spettatore passivo e poi attivo 3) violenza bestiale. Il tutto senza curarsi di testimoni scomodi e incurante di lasciar tracce più o meno determinanti alla sua cattura (ma si scoprirà poi perché) per sprofondare ineluttabilmente in un abisso di depravazione e follia senza sbocco sino all'inaspettato colpo di scena. Scorretto sì, ma di classe. [FB] |
|||||||||
[ID] di M. HARRON, CON C. BALE, J. THEROUX E W. DAFOE, THRILLER, USA, 2000, 101', 2.35:1, VOTO: 8 |