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BABEL
PROPRIETA' PRIVATA
LE VITE DEGLI ALTRI
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SYRIANA
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LETTERE DA IWO JIMA
LE LUCI DELLA SERA
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L'ULTIMO RE DI SCOZIA
THE NEW WORLD
FLAGS OF OUR FATHERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"due fantastiche interpreti per un film belga... diretto da un italiano"

 

 

Una donna, in una casa di cura, altrimenti detta "ospedale psichiatrico", dopo tre tentativi di suicidio, descrive in difficoltose sedute con una psichiatra il difficilissimo e conflittuale rapporto con l'unica figlia... Reduce da Haneke, la sempre coraggiosa Isabelle Huppert si legge un copione e accetta incondizionatamente di lavorare con un regista sconosciuto, tale Alessandro Capone, italiano. La prima osservazione è: perché uno che sa dirigere con tale trasporto un film come "L'Amore Nascosto" poi torna a Banans per serie tv idiote come "Distretto di Polizia"? La seconda è che la pellicola, belga di destinazione, viene prodotta dal figlio di Franco Cristaldi, Massimo, e rivela come ancora oggi (vabbé, eravamo nel 2006) si possa fare film dal respiro "internazionale". Dal momento che è una scelta della Huppert, la storia è buona e il soggetto interessante: oltre a provare a mostrarci cosa ci sia nella mente di una malata grave di depressione riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore senza strafare nel fare il Bergman dei poveri o peggio in irritanti didascalismi intellettuali. Il cast è ottimo, perché oltre all'attrice francese troviamo la sempre splendida Melanie Laurent (pre-Tarantino) nel ruolo della figlia, e poi rivediamo con piacere Greta Scacchi in quello della psichiatra della donna. La storia, ambientata a Parigi, ottimamente fotografata dal nostro Luciano Tovoli, ci parla del drammatico conflitto tra una madre e una figlia, della cui origine non ci è dato a sapere ma che gli esiti vediamo sulla pelle dei protagonisti. Molte le scene che si fanno ricordare: la "fuga" e un nuovo amore, consolatorio ma passeggero, e un finale decisamente metaforico che vedrà [EVIDENZIA LO SPOILER] il personaggio della Huppert, oltrepassare il guado di una palude dopo aver ritrovato un senso d'esistere nella persona della nipotina. La Huppert conferma di non sbagliare mai. [FB]

 

[L'AMOUR CACHé] di A. CAPONE, I. HUPPERT, M. LAURENT, G. SCACCHI, DRAM, BELGIO, 2006, 92', 1.85:1