F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL SOSPETTO
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LA QUINTA STAGIONE
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IO E TE
THE IMPOSSIBLE
LA MIGLIORE OFFERTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la recitazione monumentale degli attori conferisce una resa più vera del vero"

 

 

Unitissima coppia di anziani, ex insegnanti di pianoforte, vive il dramma della malattia con grande dignità... Ennesimo filmone di Michael Haneke, dove l'esplorazione del dolore viene mostrata senza ipocrisie, lontano dal pietismo e che la recitazione (monumentale) dei due, tre interpreti conferisce una resa più vera del vero. Ritroviamo con somma gioia quel Jean-Louis Trintignan comparso in tanti film indimenticabili della grande stagione del nostro cinema, reduce da tragedie famigliari (la figlia massacrata di botte dal cantante dei "Noire Desire") e allontanamenti dalle scene, il quale offre la figura di un protagonista maschile: fiero, coraggioso, fautore di una grande prova di amore (da qui, "Amour") portata alle estreme conseguenze. Con lui, una in-cre-di-bi-le Emmanuelle Riva che anche nel nostro paese si era distinta, giovanissima, in una convincente interpretazione di una delle compagne di "Adua" nel primo grande film di Pietrangeli del 1960. Si prenda la scena, totalizzante, al limite del sostenibile [EVIDENZIA LO SPOILER] dell'alimentazione forzata, se così si può definire, che il personaggio di Trintignan, intende imporle: scena che rende perfettamente chiaro, senza facilonerie quanto è odioso l'accanimento terapeutico. Lo schiaffo del marito verso la moglie, mosso dall'istinto (quasi azione involontaria) colpisce lo stesso spettatore, come un maglio. Haneke, al solito, non concede lazzi, utilizza in maniera diegetica la musica pianistica dell'evidentemente amato Schubert, e tiene la macchina da presa anche più ferma delle sue precedenti opere cinematografiche, almeno nella prima parte, limitandosi a entrare in punta di piedi nell'intimità di due splendide persone. Appena l'appendice ci lascia intravedere una chiusa immaginifica, metaforica (il piccione, la finestra aperta) aperta alla speranza. Questa pellicola ci parla più della "dignità" in senso alto. Valanga di premi. [FB]

 

[ID] di M. HANEKE, con J. L. TRINTIGNAN, E. rivA, I. HUPPERT, DRAMMATICO, FRANCIA, 2012, 122', 1.85:1