F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●●●

I PREDATORI DELL'ARCA...
LUPO MANNARO AMERICANO
1997 FUGA DA NEW YORK
SOGNI D'ORO
EXCALIBUR
POSSESSION

BRIVIDO CALDO
BLOW OUT
L'ULULATO
L'ALDILà
FITZCARRALDO
SCANNERS
LA CRUNA DELL'AGO
IL POSTINO SUONA SEMPRE...
FANTASMA D'AMORE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"spostando l'attenzione non sull'insieme ma sul dettaglio, il lavoro di Abel Ferrara è meritevole"

 

 

A Manhattan, giovane sarta muta subisce una violenza sessuale addirittura reiterata nella stessa giornata. Ma non varrà la regola del tre e l'assalitore avrà il ben servito: atterratto da un ferro da stiro, e fatto a pezzi sparsi poi per la metropoli. Non denunciando l'accaduto il peso di quanto fatto la manda fuori di testa... Violenza che genera violenza: è l'assunto alla base de "L'Angelo della Vendetta", dove una vittima andrà fuori al punto di lanciarsi in una guerra privata contro il genere maschile, armata di pistola. Il film che ha rivelato Abel Ferrara è senza dubbio "L'Angelo della Vendetta", anche più di un classico come lo scabroso  IL CATTIVO TENENTE  con Harvey Keitel. Anche qui i colpi bassi non mancano, e fa specie trovare non Michael Rooker ma una vulerabile e apparentemente Zoe Lund (immaginate un pulcino armato di machete e avrete l'idea dell'effetto che fa) seguire alla lettera il vademecum che sarà poi espresso dal macabro  HENRY PIOGGIA DI SANGUE  del quale l'opera di Ferrara si rivela un  biologico seme. Potente a vlivello d'immagine ma elementare sul lato tramico, la storia di questa inedita serial killer (ora che ci penso mi sovviene, anche per analogie di handicap, la Marina Sudina de  GLI OCCHI DEL TESTIMONE  ) armata di una calibro 45 (da cui il titolo originale: "Ms 45") rischia di peccare di una ripetitività evidente già dopo la prima mezz'ora. Ciò nonostante, l'ambientazione vagamente malata, e il taglio exploitation che il regista cavalca, sposta progressivamente l'attenzione sul dettaglio e meno sull'insieme. "Thana? E' un diminutivo di puttana?" è il commento sessista (come si usa dire) di uno dei convenuti alla festa in maschera, non sapendo ancora cosa la suddetta avrà per lui nella sequenza-cardine condita di un ipnotico riff acid-jazz di un sax. No, "Thana" è diminutivo di "Thanatos", e qualcuno spieghi a Ferrara la differenza che c'è tra un sax e una tromba. [FB]

 

[MS 45] di A. FERRARA, CON Z. LUND, A. SINKYS, D. STUTO, J. LAINE, HORROR, USA, 1981, 84', 1.85:1