F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL BUONO BRUTTO E IL CATTIVO
L'ARMATA BRANCALEONE
FAHRENHEIT 451
UCCELLACCI E UCCELLINI
OPERAZIONE PAURA
BLOW-UP
IL SIPARIO STRAPPATO
VIAGGIO ALLUCINANTE
PERSONA
LA BATTAGLIA DI ALGERI
CUL DE SAC
LA CACCIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

"molti elementi lasciano intravedere un gran bel film"

Su di un'isoletta in mezzo a un lago, un restauratore è ricevuto dal conte: abbassatesi le acque dopo un periodo siccitoso è infatti affiorata una statua di proprietà di famiglia, da sempre -si dice- accompagnata dal malocchio. La ninfa ritratta è identica alla figlia del padrone di casa,  ed è solamente l'inizio di una serie di eventi luttuosi che vedranno la maledizione che incombe sulla nobile casata compiersi ancora una volta... Molto più personale, il secondo lavoro horror di Camillo Mastrocinque, regista capace di passare con nonchalance da Totò all'horror gotico. Sin dai titoli di testa colpiscono la fotografia suggestiva e il bellissimo tema lirico scritto da Francesco De Masi: esempio di musica per il cinema che si sposa in un matrimonio perfetto con la cornice storica. Ancora una volta dopo  LA CRIPTA E L'INCUBO  il protagonista maschile che si ritrova catapultato nella vicenda horror-gotica è un restauratore, e dopo il lavoro sui libri antichi qui si trova a riportare all'antico splendore una statua corrosa dall'acqua e dalle alghe (Pupi Avati completerà poi il "trittico" con il pauroso affresco in quel di Guastalla). L'ottimo Claudio Gora, l'icona Steele (icona dal classico dei classici baviani, alla base di tutti questi epigoni) che istiga i villici premendo sui loro istinti più bassi, una vecchia tela pulsante: sono solo alcuni elementi che lasciano intravedere un gran bel film. La trasformazione del personaggio della Steele da angelicata a diavolessa rimanda a Poe e alla figura interpretata da Jane Fonda già protagonista di  TRE PASSI NEL DELIRIO  ne sarebbe ulteriore conferma, almeno quanto i dialoghi audaci (la Steele che tenta la servetta: "non siamo noi molto più belle degli uomini?") gli accenni al sadismo (sempre la Steele che prende a scudisciate il povero muto poi strapazzato da Mario Brega). Ma al di la di tutto questo ben di dio, "Un Angelo per Satana" ci appare alla fine solo una grande occasione mancata. [FB]

DI C. MASTROCINQUE, CON A. STEFFEN, B. STEELE, C. GORA, M. BREGA, HORROR, ITALIA, 1966, 89', 1.85:1