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PENSIONE PAURA
IL GATTO
IL GATTO DAGLI OCCHI DI...
LA RAGAZZA DAL PIGIAMA...

IL MOSTRO
ENIGMA ROSSO
NERO VENEZIANO
E TANTA PAURA
TENTACOLI
HOLOCAUST 2000
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THRILLER

T R A I L E R

   
 

"in questo dramma horror, Dino Risi dimostra di aver avuto sempre il coraggio di osare"

 

 

Giunto dagli zii a Venezia per iscriversi alla scuola d'arte, inizia a sospettare che qualcosa non quadri non appena gli viene detto di non salire mai la scala che conduce alla soffitta e non aprire MAI quella porta... Regista attratto dal soprannaturale-misterico, Risi fa le prove generali per il suo  FANTASMA D'AMORE  rivelando già nel '77 una forte attrazione per il genere. Mette anche questa volta un cast italo-francese di tutto rispetto, con Gassman e la Deneuve. Dopo  PROFUMO DI DONNA  ancora il primo mattatore (quasi) assoluto, specie nella parte conclusiva della storia, quando questa assume connotati quasi avatiani. Tra dialoghi insoliti tratti dal romanzo di Arpino dal quale prende le mosse la storia ("le donne sono l'anello di congiunzione tra il regno vegetale e quello animale") e idee fisse ("la paura di vedersi scivolare via la faccia era paura di perdere sé stessi") e scomode verità ("i pazzi, come i bambini, sanno la verità, e si ha paura della verità", "è incredibile come le donne siano insensibili a tutto ciò che concerne l'attività dello spirito") finti enigmi ("Eufrasioooo!!!") la pellicola di Risi dissemina dettagli inquietanti che condurranno ad un finale agghiacciante, decisamente "horror". La doppia versione data al ragazzo del destino della figlia di primo letto della moglie dello zio ("Beba, bambola in slavo") sarà solo un antipasto dei colpi di scena che andranno a susseguirsi. Pellicola praticamente dimenticata (recuperata grazie al dvd cecoslovacco! Non sto scherzando!) forse non riuscita al 100% ma di assoluto pregio, a dimostrare come i grandi autori del passato, pur nell'agiatezza della considerazione critica raggiunta, avevano sempre il coraggio di osare, di tradire le certezze del proprio pubblico. Fotografia cimiteriale di Delli Colli. Le musiche di Lai sono pallose come sempre, per di più, eseguite dai moog modulari (rubati a Moroder) assumono connotati quasi intollerabili. [FB]

 

di D. RISI, CON V. GASSMAN, C. DENEUVE, D. MATTEI, A. ALVINA, DRAM/HORROR, ITA, 1977, 98', 1.85:1