F A B I O B O R E L L I
H O M E
R E C E N S I O N I
C I N E M A
T E M P O L I B E
R O
B I K E
<
1 9 7 0
1 9 7 1
1 9 7 2
1 9 7 3
1 9 7 4
1 9 7 5
1 9 7 6
1
9 7 7
1 9 7 8
1 9 7 9
>
●● ½ CULT
INCONTRI RAVVICINATI...
GUERRE STELLARI
I NUOVI MOSTRI
ALLEGRO NON TROPPO
IO E ANNIE
SUSPIRIA
SETTE NOTE IN NERO
SHOCK
TUTTI DEFUNTI TRANNE I MORTI
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
BORGHESE PICCOLO PICCOLO
ERASERHEAD
UNA GIORNATA PARTICOLARE
FUGA DI MEZZANOTTE
NEW YORK NEW YORK
COMIC THRILLER DRAMA
"Allen passa dal comico puro alla commedia sofisticata, ma è davvero troppo radical-chic"
Un comico intellettuale di sinistra (è "reazionario solo per ridere") racconta in prima persona il suo rapporto con la sua terza moglie, facendo un bilancio della vita e delle precedenti esperienze sentimentali vissute... AMARCORD secondo Woody Allen. Citando Fellini anche in un passaggio dialogico (in coda per vedere un film ascolta suo malgrado gli sproloqui di uno spettatore) il regista-attore fa quello che avrebbe poi fatto in STARDUST MEMORIES ovvero prende uno spunto non suo e ci costruisce un divertissement tipico intorno. I ricordi di prima elementare con la memorabile dichiarazione dei lavori futuri da parte dei pargoli (una bimbetta timida afferma: "batto in centro!") passando per le due precedenti relazioni (tenterà di convincere la seconda che amava la campagna a discapito della città, dicendole: "ci sono falene spiaccicate sulle zanzariere!") è un film sulle relazioni uomo-donna ("sono irrazionali ma continuano perché l'uomo ha sempre bisogno di uova") dove i dialoghi la fanno da padrone. Diane Keaton ancora a briglia sciolta per un lavoro che, distaccandosi dalla produzione precedente, passa dal comico puro alla commedia sofisticata, agguanta ben 4 Oscar. Personalmente, gli sproloqui e la logorrea ininterrotta di Allen e della Keaton che si prendono e si mollano e si riprendono, alla lunga sfiancano un po'. Non mancano le genialità: la Keaton che durante il sesso si "estrania" (letteralmente) lo spit screen tra il pranzo con i potenziali suoceri e la tavolata della famiglia sua (fra le quali si imbastisce perfino un abbozzo di dialogo) la trasferta a Natale in California ("qui Babbo Natale sta in canottiera"). Troppo radical-chic ma a differenza di ciò che farà il nostro Moretti, Allen pare qui davvero troppo supponente nel suo disprezzare l'umanità tutta, incondizionatamente. Riconosciamo un giovane Christopher Walken già con vocazioni suicide e un'agghiacciante Shelley Duvall pre-Kubrick. [FB]
[ANNIE HALL] di E CON W. ALLEN, D. KEATON E S. DUVALL, COMMEDIA, USA, 1977, 89', 1.85:1