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TOY STORY 3 T R A I L E R |
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"chi apprezza l'introspezione dei personaggi non può non amare il cinema di Mike Leigh" |
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Una felice e più che matura coppia: lui ingegnere geologo, lei psicologa, entrambi con l'hobby dell'orticultura coltiva una variegata umanità di amici e conoscenti, tutti molto distanti dal magico equilibrio del loro vivere. Conosciamo la collega di lavoro di lei nevrotica e frustrata che dopo due matrimoni naufragati vagheggia segretamente un avvenire con il figlio della coppia, e l'amico del coniuge: scivolato nella bulimia compulsiva. Quel rifugio rappresenta per loro ben più di una sicurezza. Si succedono le stagioni portando alcune novità... Chi apprezza l'introspezione nei personaggi non può non amare il cinema di Mike Leigh. Merito del regista e della maestria nel dirigere gli attori, ma merito pure loro: Broadbent, Sheen e soprattutto Lesley Manville. Diviso in capitoli corrispondenti alle quattro stagioni usate come termometro del tempo che scorre portando con sé piccoli mutamenti, ma anche come misuratori dell'animo che al di la dell'equilibrio della famiglia (che nemmeno l'improvviso lutto parentale riesce a intaccare) vede soccombere chi ne è estraneo. Se il piatto che Leigh prepara allo spettatore ha il sapore di una commedia, bolle in pentola una drammaticità che verrà poi inevitabilmente fuori. I riflettori sono monopolizzati dalla figura di "Mary" che non sa fare altro che sposare il mantra suggerito dall'amica: "tutti hanno bisogno di una persona con cui parlare" senza però farne tesoro. Se "Tom e Jerry" (si chiamano così) trovano per gli amici sempre una parola di conforto, ciò non li rende però fautori del destino altrui. Diremo che stanno piuttosto a guardare. In un cameo quella Imelda Staunton de IL SEGRETO DI VERA DRAKE ci ricorda chi è, ma troverà in una stratosferica Lesley Manville (altra attrice feticcio di Leigh) una degna sostituta. Ribaltando il titolo del lavoro precedente si direbbe sbrigaticamente che la sfortuna porti infelicità, ma il messaggio è che: l'immobilità è il vero pericolo da cui guardarsi. [FB] |
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[ID] di M. LEIGH, CON J. BROADBENT, L. MANVILLE, R. SHEEN, P. WIGHT, COMMEDIA, USA, 2010, 125', 2.35:1 |