F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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ANTROPOPHAGUS
BUIO OMEGA

ZOMBI 2
PAURA NELLA CITTà DEI...
QUELLA VILLA ACCANTO AL...
NON AVERE PAURA DEL BUIO
IL DELITTO DEL DIAVOLO
LA VENDETTA DEI MORTI...
QUEL MOTEL VICINO ALLA...
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COCENTI DELUSIONI

T R A I L E R

   
     

 

Un gruppo variamente assortito di amici giunge in Grecia per prendere il largo su una barca alla volta di una non meglio precisata isola dell'arcipelago. Ma i tarocchi non promettono nulla di "buono". Almeno per loro... Mentre una coppia discende una bianca scalinata scorrono i nomi degli interpreti: Saverio VALLONE, Vanessa STEIGER, Tisa FARROW. Insomma: il festival del tarocco, ma Tisa è davvero la sorella di Mia Farrow. Giunti in spiaggia, mentre lei fa il bagno, lui s'infila in testa delle cuffie improponibili e si becca (anche per questo) una mannaiata sulla capatosta. L'ambientazione avvalora la sensazione di totale isolamento dei novelli profughi mentre la loro imbarcazione si allontana in balia delle correnti, confinandoli all'isola maledetta e ai suoi misteri. D'Amato da il meglio nell'apparizione della "sopravvissuta" cieca (è Margareth Mazzantini-Castellitto) emersa dal tino con un coltellaccio da cucina. L'impianto tecnico di contorno fa un salto di qualità rispetto a "Buio Omega", riscattando almeno in parte l'esimio Massaccesi dalla miseria dell'esordio horror. Passando all'analisi delle scene che hanno reso "celebre" quest'operina tra gli aficionados, abbiamo quella (grottesca da strapparmi una fragorosa risata) con protagonista Serena Grandi (aka Vanessa Steiger!!!) e il feto che porta in grembo: estratto dall'utero e mangiato -su due piedi!- dal nostro antropofago; dopo che il partner della sventurata (con una recitazione da galera) aveva cercato di dissuaderlo con poca convinzione: "vattene! mia moglie è incinta, capisci? aspetta un bambino... mio figlio! nostro figlio! vattene! vattene!". Ma laddove il poco più che amatoriale "Antropophagus" trova un suo perché, è nella breve scena presente nell'ultimo metraggio di pellicola: la sequenza, diventata da straculto, giunge all'apoteosi della follia di un "mostro" che tenta di auto-mangiarsi le viscere, dopo essere stato trafitto a morte. Chi avrebbe digerito chi?! [FB]

 

di J. D'AMATO, CON T. FARROW, G. EASTMAN E S. VALLONE, HORROR, ITALIA, 1980, 92', 1.85:1, VOTO: 3