F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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L'IMPERO COLPISCE ANCORA
STARDUST MEMORIES
UN SACCO BELLO
BIANCO ROSSO E VERDONE
THE BLUES BROTHERS
SHINING

FOG
INFERNO
MANIAC
VENERDì 13
TORO SCATENATO
THE ELEPHANT MAN
VESTITO PER UCCIDERE
STATI DI ALLUCINAZIONE
MACABRO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"finto cannibal movie, una spanna sopra agli omologhi"

 

 

Il primo di due reduci del Vietnam viene dimesso dalla clinica dov'era tenuto in osservazione a seguito di una grave patologia contratta che ne aveva consegnato un'attrazione insana per la carne umana. Dopo l'ovvia ricaduta, si asserraglia in un supermercato ma interviene l'ex superiore, anche lui affetto -ma in forma più lieve- dal morbo dopo essere stato morso, che lo spinge a costituirsi. Ma siamo appena all'inizio..! Truffaldino e fuorviante titolo (Coppola non c'entra nulla se non per gli inserti di reportage veri della guerra in Vietnam) per una pellicola verso la quale Quentin Tarantino ha sempre dichiarato la sua incondizionata ammirazione, eleggendola addirittura a sua preferita in assoluto. Sull'assurdo assunto che immagina il cannibalismo trasmissibile come la rabbia dei cani (il gene mutante è nel sangue!) sarà opportuno sorvolare poiché il lavoro cattura ugualmente l'attenzione con una messinscena appassionante e divertente. Si guarda ai caposaldi romeriani ma anche alla exploitation perché qui i "mostri" fanno squadra (sono solo un quartetto, più sparuti "contagiati") solidarizzano, ragionano e agiscono in perfetta sinergia, braccati da una polizia che non bada alla forma ("sono fuggiti nelle fognature? è il posto per loro, è il destino degli stronzi finire nelle fogne!"). Che Antonio Margheriti (che pur qui si firma con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson) sappia girare è fuor di dubbio e anche questa sua curiosa digressione nel finto "cannibal movie" saggiamente contaminato da una componente preminente di poliziesco (e thriller) si assesta una spanna sopra agli omologhi. Nella seconda parte perde mordente pur nella notevole caccia nei cunicoli, ma riserva comunque lingue strappate a morsi, macelleria fai-da-te, stomaci divelti attraverso i quali si può guardare (!) e un finale teso, ben gestito, con sorpresa telefonata ma comunque gradita. Comprensibile lo status di cult. [FB]

 

[CANNIBAL APOCALYPSE] di A. MARGHERITI, CON J. SAXON, E. TURNER, HORROR, ITALIA, 1980, 96', 1.85:1