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T R A I L E R

   
 

"anche in un robusto poliziesco, il troppo ...stroppia"

 

 

In un conflitto a fuoco muore un diciasettenne e la stampa mette un ispettore dai metodi spicci all'indice. Costretto a consegnare l'arma in attesa del processo si posta in California e finisce in una guerra di mafia... "Ha una pistola a canna lunga...", "E la vita corta!". Così Charles Bronson nell'incipit de "L'Assassino di Pietra": robusto poliziesco molto seventies, almeno nelle premesse. Dirige il film il conseuto Michael Winner, da sempre molto affiatato con il nostro baffone, tanto che realizzo ora come quella presunta aura xenofoba, se non propriamente "razzista" e reazionaria che accompagna la filmografia bronsoniana dovrà essere stata più dovuta a chi sedeva in camera di regia più che per l'attore in sè. Charles prima stigamizza le espressioni razziste di un agente e poi da a un delinquente del "biancaneve". Ma del resto si rivolgeva ad uno spacciatore. Qui è comunque una guerra personale del protagonista contro la mafia italoamericana capitanata da Martin Balsam. A metà del metraggio il protagonista incappa pure nella generazione psichedelica oltre allo scozzo con la comunità nera. Un po' troppo? Effettivamente il troppo rischia di "stroppiare", e nella trama si rischia di perdere le coordinate. Sparatorie che neanche all'OK-Corral, manichini giù da grattacieli, palazzi, trombe delle scale come se piovesse, immancabili inseguimenti con le auto. Si rievocano i "vespri siciliani" in una sorta di guerra mafiosa. Per di più ci si mette un finale che sa davvero di poco, che oltre a rivelare come Bronson e Balsam manco si incontreranno non si sa bene neanche come interpretare (Balsam in chiesa che chiede il perdono dei peccati come neanche ne  IL PADRINO  di Coppola). Orecchiabile il tema musicale principale scritto da Roy Budd, molto exploitation, che ricorda alcune fiction del periodo (mi sembra quello di "Arsenio Lupin", quello francese con gli attori). [FB]

 

[THE STONE KILLER] DI M. WINNER, CON C. BRONSON, M. BALSAM, N. FELL, AZIONE, USA, 1973, 92', 1.85:1