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●● ½

NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS
CARLITO'S WAY
UN MONDO PERFETTO

CARO DIARIO
JURASSIC PARK
THE VANISHING

LA METà oSCURA

L'ARMATA DELLE TENEBRE
M BUTTERFLY
IL FUGGITIVO
LEZIONI DI PIANO
SCHINDLER'S LIST
NEL NOME DEL PADRE
L'ETà DELL'INNOCENZA

FILM BLU

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"alla voce 'film strani', vedasi"

 

 

Per trentacinque anni tenuto segregato in un fatiscente scantinato da una madre-orchessa, alieno a qualunque contatto con l'esterno, si ritrova catapultato in un mondo in apparenza poco ostile, che gli permette un'integrazione sulla carta impossibile per un disadattato con gravi deficit mentali e formativi... Rolf de Heer non è tedesco o olandese come si potrebbe supporre, ma australiano. E, per capirci, è il regista di  ALEXANDRA'S PROJECT  un lavoro di dieci anni più vecchio di quello che ci troviamo ora tra le mani, che ricordiamo già un po' disturbante e anche atipico. Per tutta la visione di questo "film strano" regalatomi da un'amica, mi sono domandato cosa avrà avuto da dire quella salma di Gianluigi Rondi in quel del Festival di Venezia del '93, che gli assegnò nientemeno che il Premio Speciale della Giuria. Si tratta di un'opera scomoda, a tratti sgradevole, che fa del politicamente scorretto il suo indelebile marchio di fabbrica: incesto, sesso, violenza sugli animali (giuro, ho tenuto duro, perché al vedere maltrattare un gattino avrei voluto fermare il disco) turpiloquio, violentissimi strali contro la religione, massacro della famiglia "cristiana", e molto altro ancora. Perfino alcune sequenze che utilizzano veri disabili: sbattuti sullo schermo senza troppi scrupoli. Manca la necrofilia, ma c'è da scommettere che Rolf de Heer ci avrà anche pensato. Tutto si riduce quindi solo ad una provocazione intellettuale? Assolutamente no. "Bad Boy Bubby" ha un messaggio chiaro, un intento preciso: scardinare nello spettatore ogni pregiudizio, a costo di lasciarlo a nudo, e pure annichilito. La prima parte ha l'andamento sperimentale dellesordio di David Lynch, difettando del gusto surrealista del cineasta del Montana, mentre la seconda è più convenzionale e non rischia di trovare il regista inadeguato. Bello il movimento di mdp del parto. Lo consiglio, seppur con qualche riserva. Notevole Nicholas Hope. [FB]

 

[ID] di R. DE HEER, con N. HOPE, GROTTESCO, AUSTRALIA, 1993, 120', 2.35:1