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T R A I L E R

   
 

"uno Jeunet ancora acerbo alle prese con un progetto ambizioso"

 

 

Laggiù in mezzo al mare ci stanno i camìn che fumano, e una specie di piattaforma sulla quale vive uno scienziato, una nana, un pugno di cloni, un cervello in formaldeide con la cefalea. Non potendo sognare, il primo cerca una bambino immune agli incubi che possa aiutarlo a dormire sereno e a questo scopo rapisce giovani pargoli da sottoporre a particolari test. Quando la malasorte tocca al fratellino dell'uomo forzuto di un circo, quest'ultimo si mette alla sua ricerca aiutato da una bambina-adulta: lui è il braccio, lei la mente... Il prologo con i bambini traumatizzati dall'arrivo in casa di decine di Babbi Natale è spassosissimo. Sfortunatamente è un raggio di sole in una pellicola che basandosi su un soggetto esilissimo e puntando tutto (troppo) sui slapstik dei freak in scena (lo scimmiesco Ron Perlman, il pupazzo animato Dominique Pinon e tanti tanti altri: fra cui la bambina-genio, le perfide gemelle siamesi) in un circo Barnum dove la noia inizia a pesare troppo presto dinanzi allo spettatore. Dal punto di vista prettamente figurativo invece siamo felicemente dalle parti di Jules Verne, in una mise en scene che ricorda l'estro barocco di Terry Gilliam che prevede lenti deformanti, grandangoli. Angelo Badalamenti un po' fuori luogo per musiche forse più adatte a un ambito fantasy tradizionale. La ridondante sequenza che vede una lacrima rimbalzata da una ragnatela innestare una reazione a catena produrre effetti inattesi bene riassume il gusto eccessivo di uno Jean Pierre Jeunet ancora acerbo alle prese con un progetto ambizioso e dai frutti dal colore invitante ma dal gusto assai poco saporito. "La Città Perduta", editato in Italia solo per il mercato casalingo nonostante il successo-rivelazione del precedente  DELICATESSEN  si rivela al fine visionario, ma anche estremamente pesante. Dopo la parentesi americana, andrà meglio per il regista alle prese con la storia di Amélie Poulenc. [FB]

 

[CITé DES ENFANTS PERDUS] di J. P. JEUNET, CON R. PERLMAN, D. PINON, FANTASY, FRA, 1995, 100', 1.85:1