F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 9 0        1 9 9 1        1 9 9 2        1 9 9 3        1 9 9 4      1 9 9 5        1 9 9 6        1 9 9 7        1 9 9 8        1 9 9 9        >

 

●●





MATRIX
FIGHT CLUB
TOY STORY 2

GHOST DOG
EXISTENZ
INSIDER
KINSKI IL MIO NEMICO...
LA MINACCIA FANTASMA
FANTASIA 2000
AMERICAN BEAUTY
-

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"pallone di film di un regista sopravvalutato"

 

 

Padre di famiglia, apatico e disilluso, riscopre una seconda giovinezza invaghito dell'amica della figlia... Pallone di film e Oscar regalato, di un regista sopravvalutato. E' "American Beauty" di Sam Mendes. Ricordo che un conoscente, nell'atteggiarsi da cinefilo commentò così la mia perplessità preventiva del successo all'Accademy: "è uno spaccato feroce della famiglia americana". In realtà la pellicola in oggetto ha ben poco di memorabile, anzi. C'è sì Ken Spacek, sparato a mille dopo i recenti successi con Singer e Fincher ma inadeguato nel ruolo di protagonista, affiancato dalla sempre insipida Annette Benning e da uno stuolo di attorini antipatici e assai poco ficcanti. Si salva forse solo il ragazzo che interpreta il "disturbato" cresciuto in seno ad una famiglia a dir poco bislacca, con il padre ex addestratore di marines e una madre praticamente lobotomizzata. E la famiglia della ragazza dark e insicura (e bruttarella) non è da meno: con un padre amorfo che sogna una seconda giovinezza con l'amica coetanea della figliola, e una madre agente immobiliare frustrata dal "sogno americano". La storia di una classe abbiente che si fa le pulci scoprendosi pavida e arida non è certo una grande novità, del resto, sono decenni che in Italia si fanno film dove i protagonisti si specchiano, scoprendosi imbruttiti (Moretti docet). Anche l'aver lasciato alla fine il responsabile dell'assassinio del protagonista non aggiunge davvero nulla alla storia. Quanto alla tanto decantata voce over del morto, verrebbe da ricordare ai beoti che credono di conoscere il cinema, un certo capolavoro di Billy Wilder. Davvero insopportabile qua e la il commento sonoro, con canzoni per lo più bruttarelle. A riprova di quanto il marketing imponga di tanto in tanto autentiche sòle spacciandole per grandi novità e i gonzi accorrano come api sul miele mangiando merda e piscio spacciati per Nutella e Gran Thé... [FB]

 

[ID] di S. MENDES, CON K. SPACEY, T. BIRTCH E A. BENNING, COMMEDIA, USA, 1999, 117', 2.35:1