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●● ½ CULT
INCONTRI RAVVICINATI... COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R |
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"sagra dell'eccesso del caustico Luciano Salce, con Villaggio a tutto campo" |
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Uno sfigato rientra in Italia dopo un lungo periodo e la trova leggermente cambiata da come la ricordava... "Il Belpaese" di Luciano Salce è quel che si può definire una "sagra dell'eccesso". Il caustico regista ritrova Paolo Villaggio dopo non aver assecondato le volontà del comico di proseguire il sodalizio fantozziano in questo ritratto dadaista dell'Italia degli Anni di Piombo. In una cornice surreale (ma non troppo) il protagonista fa ritorno in Italia da una piattaforma petrolifera sul Golfo Persico, e forte di una "fortuna" di 12 milioni ("di dollari?!" chiede l'eroinomane Boldi, nel personaggio di un ragazzone poco cresciuto di testa che subito si deprime e si fa "una pera") opta per realizzare "il sogno di una vita", ovvero -da orologiaio qual è- rilevare una orologeria. Scelta geniale, nel periodo di "espropri proletari", rapine all'ordine del giorno (il surreale tentativo di far denuncia al primo furto) e manifestazioni di femministe incazzate ("vergogna! ho settant'anni e cosa sia l'utero l'ho scoperto da pochi anni!" stigmatizza l'uomo della strada al grido di battaglia delle arpie). Tra queste si stacca la Dionisio che approccia Villaggio con un calcione alle sfere. C'è pure una odiosissima Mazzamauro che staccherà al poveraccio i due ghepardi appena consigliateli per "difesa personale" (i dobermann sono superati) per testarli. Non si salva nessuno, tantomeno "l'italiano medio", qui incarnato dallo spregevole moralista-ipocrita di Pino Caruso. Immancabile Ugo Bologna, qui direttore della Banca, e ancor più Gigi Reder, come cognato del protagonista, che sottopone ad un impegnativo quiz con molte domande prima di aprirgli la porta di casa. Da culto il riccone rimasto prigioniero della sua nuova auto blindata e il racket sfacciato della "Organizzazione Spadozza". Spazio per una citazione da PRENDI I SOLDI E SCAPPA ma se all'inizio il delirio generale diverte, alla fine risulta indigesto. Il troppo, stroppia.[FB] |
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di L. SALCE, CON P. VILLAGGIO, S. DIONISIO, G. REDER. A. MAZZAMAURO, COM, ITA, 1977, 115', 1.35:1 |