F A B I O B O R E L L I H O M E P A G E C I N E M A

F A B I O B O R E L L I H O M E R E C E N S I O N I C I N E M A T E M P O L I B E R O B I K E < 1 9 8 0 1 9 8 1 1 9 8 2 1 9 8 3 1 9 8 4 1 9 8 5 1 9 8 6 1 9 8 7 1 9 8 8 1 9 8 9 >			●● I PREDATORI DELL'ARCA... LUPO MANNARO AMERICANO 1997 FUGA DA NEW YORK SOGNI D'ORO EXCALIBUR POSSESSION BRIVIDO CALDO BLOW OUT L'ULULATO L'ALDILà FITZCARRALDO SCANNERS LA CRUNA DELL'AGO IL POSTINO SUONA SEMPRE... FANTASMA D'AMORE COMIC THRILLER DRAMA T R A I L E R
	"estenuato ma non del tutto privo di interesse"
		La scomparsa di due fidanzatini (che noi sappiamo aver fatto una brutta fine) richiamano in un paesino della brughiera un ispettore di Scotland Yard. Una fotografa yankee è già lì, interessata ad antiche rovine dove si aggira un sensitivo che suole registrare le voci dei morti. A lui si rivolgerà la madre di uno dei ragazzi... L'aggressività dei gatti neri è cosa nota. Certo, personalmente, non ne ho mai avuto uno tanto aggressivo! Il celeberrimo racconto di Poe fornisce il pretesto per qualche citazione (la versione aggiornata dell'ubriacone e nel classicissimo finale nel quale il regista si auto-cita anche un po') ma "Il Gatto Nero" di Lucio Fulci prende altre strade. Dapprima inscena una serie di quadri slegatissimi l'uno all'altro: colpa di un montaggio che sembra assemblarle quasi a casaccio. Poi infonde valide suggestioni (le voci dell'oltretomba: bell'intuizione che finirà col perdersi nel nulla). Colpisce però la fotografia molto curata e il buon cast che prevede Patrick Magee (l'indimenticato scrittore ridotto alla sedia a rotelle dall'Alex di "Arancia Meccanica" che qui conserva l'allucinato sguardo vendicativo) e una delle mie attrici di culto: quella Mimsy Farmer che presta il gradevole musetto per la penultima volta in un horror (chiuderà in un pessimo Deodato). Se l'atipico assassino a quattro zampe (belle le soggettive rasoterra) rimanda ad un thriller del '72 di Sergio Pastore, la soluzione è facilmente individuata a metà film da qualunque fan navigato del genere, ma nemmeno sembra questo lo scopo di Fulci dato che sarà presto lui stesso a rivelarla. Sarà colpa anche qui del montaggio? Un film estenuato, con qualche fulcianata (il gatto accecato dai flash al pari di Raymond Burr!) ma non del tutto privo di interesse. Resta impresso il trapasso di Dagmar Lassander. Durante la visione mi dicevo che la colonna sonora non potesse essere opera dell'habitué Fabio Frizzi. E difatti trattavasi di un certo Pino Donaggio. [FB]
	di L. FULCI, CON P. MAGEE, M. FARMER, D. LASSANDER E D. WARBECK, HORROR, ITALIA, 1981, 88', 2.35:1