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"Quei Bravi Ragazzi dell'industria del porno"
Un lavapiatti viene "notato" per le particolari "doti naturali" da un regista di film per adulti e arruolato in quella che tra gli anni '70 e '80 aveva l'aspetto di una vera industria concorrente a quella hollywoodiana. Sfortunatamente per lui il settore esige un ricambio veloce, e la notorietà raggiunta ha carattere effimero... Paul Thomas Anderson, prima di ambire (nemmeno troppo ambiziosamente) allo scettro e al trono lasciato vacante da Stanley Kubrick, doveva nutrire un'autentica passione per il cinema contemporaneo di Martin Scorsese. "Boogie Nights" si configura sotto questo aspetto come una sorta di "Quei Bravi Ragazzi" dell'industria del porno: costruito analogamente in due movimenti, corrispondenti all'ascesa e alla caduta di un "Mister 33 cm" (ma non il leggendario John Holmes, pure evocato in un passaggio di dialogo). Mark Wahlberg avrà anche la prestanza fisica (ma quel che si vede nel finale è solo una protesi, a dovere di cronaca) ma non la statura attoriale per un ruolo da protagonista, pur se il film -come suggerirebbe la stessa tagline in locandina- avrebbe un carattere corale, altmaniano. Le altre anime del grande affresco (oltre le due ore e mezza di durata) sono Burt Reynolds, Julliane Moore, Heather Graham (nudissima e sempre con i pattini a rotelle ai piedi come "Rollergirl") oltre all'attore feticcio di Anderson: Philip Seymour Hoffman (futuro "Master" di Joaquin Phoenix nel secondo capolavoro del regista). Colonna sonora sontuosa costituita di hit dello Studio 80. La fotografia è già estremamente curata e il promettente cineasta si lancia in dolly e piano sequenza già arditi. Tanto la prima parte esordisce con la quarta marcia innestata, quanto la seconda parte risente bruschi rallentamenti che vanno di pari passo con le alterne fortune e vicissitudini del protagonista. Ancora un film di transizione precederà la svolta che giungerà con UBRIACO D'AMORE [FB]
[ID] di P. T. ANDERSON, CON M. WAHLBERG E J. MOORE, BIOGRAFICO, USA, 1997, 152', 2.35:1