F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●●●

IL VIZIETTO
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE
ECCE BOMBO
IL PARADISO PUò ATTENDERE
FURY
HALLOWEEN
NOSFERATU

IL TOCCO DELLA MEDUSA
SOLAMENTE NERO
LA MALEDIZIONE DI DAMIEN
IL CACCIATORE
COMA PROFONDO
RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE
LA SETTIMA DONNA
NON VIOLENTATE JENNIFER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"stuzzicante storia spionisto-fantastica-politica con tre icone del cinema"

 

 

Un gruppo di pazzoidi capitanati nientemeno che da Mengele si riunisce in Paraguay per pianificare un diabolico piano: 94 uomini di 65 anni sparsi nel mondo dovranno morire nell'arco di 2 anni. Un ragazzo intraprendente e troppo curioso registra la riunione e spedisce il tutto a Vienna, presso il più grande cacciatore di nazisti in attività. Costui, scoprirà il progetto per far rivivere nientemeno che il Quarto Reich... Pellicola che riunisce tre cariatidi sì, ma anche tre autentiche icone del cinema: Gregory Peck, Charles Manson e soprattutto Lawrence Olivier, per una storia avvincente, fantastica sì ma forse nemmeno troppo. Siamo nel '78 e si parla di clonazione, forse per la prima volta al cinema, tant'è che verrà messa in atto un'autentica lezione (la tiene un giovanissimo Bruno Ganz) per far comprendere allo spettatore di cosa si stia parlando ("si ottiene non un figlio, nemmeno una copia esatta, ma un altro originale!"). "Ho trasformato l'intero Mondo in un laboratorio!" esclama il Mengele di Peck. Certo, i vecchi nazisti che ascoltano Wagner lasciano oggi un po' il tempo che trovano, ma la vicenda spionistico-fantastica-politica (tratta da un romanzo di Ira Levin, l'autore di una storia satanica filmata da Polanski un decennio prima: indovinate qual è!) risulta stuzzicante. Olivier, anche in un film apparentemente minore, giganteggia con istrionismi degni del genio che è (lo si veda anche solo assaporare il fumo di una sigaretta) e Schaffner conferma di saperci fare nel tesissimo (poi grandguignolesco) confronto finale, con i protagonisti circondati da ferocissimi dobermann. Interessanti i paralleli: pazzoide che si sente Dio, tentativo di riportare in terra la sola razza ariana, nuova strage di innocenti evitata. La mamma del "simpatico frugoletto" ("ragazzo malinconico con un padre autoritario, una madre affettuosa che lo amava troppo...") che suona il clarinetto, sarà "zia May" per Tobey Maguire. [FB]

 

[BOYS FROM BRAZIL] di F. SCHAFFNER, CON L. OLIVIER E G. PECK, GUERRA, USA, 1978, 123', 1.85:1