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T R A I L E R

   
 

"un'epifania che si svolge in un clima allucinato e autenticamente disturbante"

 

 

Nel bel mezzo di una durissima causa divorzista, un uomo in guerra legale con la moglie per l'affidamento della figlioletta, deve vedersela con alcuni omuncoli che sembrano sbucati dal nulla e che tentano con ogni mezzo di rapire la bimba. La moglie è in terapia psichiatrica sotto la protezione di un sedicente mad doctor... Senza dubbi, il film più malato del canadese David Cronenberg e titolo totem della sua prima produzione. Morbosamente interessato al rapporto dell'uomo con il suo corpo, soggetto a mutazioni più o meno naturali, immagina che una donna, complice una rabbia vista come valvola di sfogo incentivata da una terapia che si serve dell'ipnosi, possa [EVIDENZIA LO SPOILER] mettere al mondo figli concepiti senza l'intervento alcun tipo di inseminazione, neppure artificiale, attraverso un vero e proprio utero esterno da lei stessa prodotto. Oliver Reed ha la fisicità adatta per il terapista folle e Samantha Edgar lo sguardo feroce che trasuda una follia che non si dimentica facilmente. L'aspetto della bimba, che non si è ingenerosi a definire "molto brutta", rende ancora più penosa la sua figura di vittima innocente di un mostruoso interesse. Ambientazione gelida nelle livide giornate dell'inverno canadese, dove pare che la natura assorba e trattenga i colori impedendo una naturale policromia. L'andatura elegiaca e le situazioni angoscianti (la seduta terapica iniziale, dove un paziente è spinto oltre la soglia e si ritrova il corpo devastato da una miriade di eruzioni cutanee) portano di conseguenza ad un'epifania che si svolge in un clima allucinato autenticamente disturbante. Dinanzi al protagonista l'orrore si mostra così, quasi con una punta di orgoglio, la fiera indipendenza [EVIDENZIA LO SPOILER] addirittura a fini procreativi, finalmente guadagnata. Musiche che guardano alla musica seriale, con archi striduli che rievocano il miglior Bernard Herrmann. [FB]

 

[THE BROOD] di D. CRONENBERG, CON H. BECKMAN E O. REED, HORROR, CANADA, 1979, 91', 1.33:1