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Vita (la passione per le canzonette, le ambizioni, il successo, il matrimonio disastroso, la caduta nelle droghe, il grande amore per la cantante June Carter), morte (del fratello) e miracoli (resurrezione) dell'artista Johnny Cash. Notevole interpretazione di Joaquin Phoenix, che in questo film è diventato il personaggio, facendo sue: nevrosi, tick e voce (!) del cantante qui ritratto. L'attore infatti, ha interpretato tutte le hit dell'artista scomparso nel 2003. Pure bene. E la sua partner, Reese Whiterspoon, non gli è stata da meno. Per il resto, il film è quel che ci si aspetta da una biografia-fiume hollywoodiana: incipit, ascesa, caduta all'inferno, purgatorio e paradiso. La regia è felicemente anni '70: pochi movimenti di macchina, di certo non rivoluzionari e un montaggio funzionale, per uno spettacolo che scorre lineare. Johnny Cash non era matto come Jerry Lee Lewis, né eccentrico come Elvis, ma vestiva sempre nero perché non sapeva "cos'altro mettersi", creava un nuovo sound perché non sapeva "suonare, né cantare bene". Le nevrosi di una prima compagna -gelosa e possessiva- che lamentava il suo essere "assente", non facevano altro che portarlo a isolarsi sempre più; una deriva dalla quale si salvò, grazie alla scoperta del vero amore che contribuì alla rinascita artistica e personale. Un amore sofferto dal quale aveva saputo trarre la linfa vitale e l'ispirazione che l'ex moglie non sapeva offrirgli. Sopravvivendo alla dipendenza dalle anfetamine (divertente la "difesa ad oltranza" messa in atto dall'agguerrita famiglia di lei), dai rimorsi per la morte dell'adorato fratello (inutilmente colpevolizzato da uno stronzo di padre), alla riconquista dell'autostima, ripartendo proprio dalla prigione che aveva segnato una brusca frenata alla sua sfavillante carriera. Chiosa: le canzoni di Johnny Cash, come le sinfonie di Mahler... "alternano momenti sublimi ad altri, davvero orribili". [FB]

 

[ID] di J. MANGOLD, con J. PHOENIX E R. WITHERSPOON, BIO, USA, 2005, 136', 2.35:1, VOTO: 7