F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL SORPASSO
DIVORZIO ALL'ITALIANA
BOCCACCIO 70
LA VOGLIA MATTA
CHE FINE HA FATTO BABY JANE
L'ANGELO STERMINATORE
MAFIOSO
LICENZA DI UCCIDERE
LAWRENCE D'ARABIA
LOLITA
JULES E JIM
MAMMA ROMA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"romanzo di formazione di una ragazzina attraverso una serie di esperienze, anche agghiaccianti"

 

 

Avvocato che si occupa dei suoi due figli riceve l'incarico di difendere un nero in un processo per stupro. In una comunità "chiusa", in pieni anni '30, dove tutti hanno paura di tutti, e anche un cane idrofobo rappresenta una minaccia da prendere a fucilate, è facile che il suo operato possa metterlo in cattiva luce... "Il Buio Oltre la Siepe" è tratto dalla novella "To Kill a Mockingbird" (letteralmente: "uccidere un usignolo"). Nella migliore tradizione una voce over ci introduce alla "piccola città" e ai suoi abitanti, al centro della storia. "Le giornate erano sempre di 24 ore, ma sembravano molto più lunghe". "Quello è l'uomo più strano che sia mai esistito sulla faccia della Terra: tiene il figlio incatenato al letto; si chiama Boo, mangia scoiattoli crudi e prende tutti i gatti della zona": i bambini passano il tempo e si raccontano storie sinistre, rincarate dai genitori ("ci abita un pazzo!"). L'avvocato "Finch" è interpretato da un ispirato Gregory Peck e di rincalzo c'è Mary Badham nel ruolo di "Scout", la figlia e Phillip Alford in quello del fratellino "Jem". In questi bambini ci ho visto tanto ma tanto l'Ammanniti de  IO NON HO PAURA  e pure Salvatores dovrà averci dato più di un'occhiata al film di Robert Mulligan. In particolare è la figlia che si ritaglia un ruolo fondamentale che da narratrice della storia illustrerà la sua evoluzione formativa. Qualche incongruenza logica (i bambini ad assistere un processo per stupro!) e una parte processuale non propriamente avvincente, ma un finale dove si anticipa  LAMA TAGLIENTE  Cameo di un giovanissimo Robert Duvall e partitura di Elmer Bernstein, a tratti modernissima. "Mio padre mi aveva spiegato che è un peccato sparare ad un usignolo" dice Peck a pranzo con i pargoli e il figlio della famiglia povera; nemmeno l'unica massima da ricordare, vedasi quel celeberrimo: "lasciamo che siano i morti a seppellire i morti". Il regista Robert Mulligan è quello di quel capolavoro di  CHI è L'ALTRO?  [FB]

 

[TO KILL A MOOCKINGBIRD] DI R. MULLIGAN, CON G. PECK, M. BADHAM, DRAM, USA, 1962, 124', 1.85:1