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Brillante scienziato,
coadiuvato da un'equipe di tutto rispetto finanziata dallo Stato Maggiore,
sperimenta su di sé il siero dell'invisibilità... Paul Verhoveen sa
girare e lo aveva dimostrato con "Robocop" e "Star Ship Troopers", ma anche
in "Basic Instict" e pure nell'atroce "Striptease" la "mano" si notava. La
novella dell'uomo invisibile di Wells qui è rivisitata sfuggendo tutti i
luoghi comuni sul tema: Ricordate il primo film del '33 o quello di
Carpenter dei primi anni '90? Il regista non ricerca la spettacolarità
(anche se gli effetti speciali sono sì, speciali) ma costruisce un primo
tempo che qua e là sfiora l'erotismo e un secondo quasi horror. "Cosa farei
fossi invisibile? Entrerei nei bagni delle donne senza essere visto, poi
violenterei la mia vicina di casa... tanto chi lo potrebbe mai scoprire?",
sono domande che balenano nella mente di un maniaco represso, come nel caso
del protagonista della storia. Poi il delirio di onnipotenza fa il resto,
con tutte le dovute conseguenze del caso. Claustrofobico oltre ogni limite
(praticamente girato al 99% in interni) costellato di omaggi al capostipite
preistorico di Whale. Peccato il finale sia naturalmente (sic)
hollywoodiano. |
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[BOOK OF SHADOW] di J. BERLINGER, CON K. DIRECTOR, HORROR, USA, 2000, 90', 1.85:1, VOTO:? |