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IL VIZIETTO
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE
ECCE BOMBO
IL PARADISO PUò ATTENDERE
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IL TOCCO DELLA MEDUSA
SOLAMENTE NERO
LA MALEDIZIONE DI DAMIEN
IL CACCIATORE
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RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE
LA SETTIMA DONNA
NON VIOLENTATE JENNIFER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"semplicemente il più grande manifesto antimilitarista della storia del cinema"

 

 

Tre amici operai partecipano alla festa nuziale di uno di loro, alla vigilia della loro partenza per il Vietnam... Semplicemente: il più grande manifesto antimilitarista della storia del cinema. Più di  FULL METAL JACKET  e di  APOCALYPSE NOW  Pur essendo grandissimi film, capolavori pure questi, "Il Cacciatore" di Michael Cimino va al nocciolo della questione e non usa metafore (il secondo) né cerca di estendere il discorso alla malvagità insita nell'uomo. I ragazzi, fuori del contesto bellico, sono infatti dei bravi ragazzi, ma torneranno da devastati, cambiati irreversibilmente, e mai potranno tornare quelli d'una volta. Il personaggio di De Niro non riuscità neanche più a cacciare un cervo, quello di Savage non sarà mai più "integro", quello di Walken non riuscirà più anche solo ad essere vivo pur tornando dall'Inferno (è uno zombie, lo si vede chiaramente dall'aspetto allampanato che mai più perderà così come Nicholson non avrebbe perduto il ghigno ereditato dal suo Jack Torrance: sono punti di non ritorno). Non dimentichiamoci poi i ruoli fondamentali di Cazale e della Streep: entrambi commoventi come mai prima (Cazale, poiché non potrà nemmanco vedere il film finito, a causa della prematura dipartita). Costruito come una grande sinfonia in tre tempi, vede una prima parte: lunghissima, estenuante, gattopardesca, viscontiana nel suo mettere la festa nuziale come là era per la scena del ballo in una sorta di grande paretesi nel suo tempo ma ugualmente fuori dello stesso. L'incubo: l'agghiacciante sequenza ambientata nel campo di prigionia con la prima messinscena della celeberrima (dopo questo film) "roulette russa". E l'ultimo, lancinante, ritorno alla "normalità" che mai più sarà uguale a sé stessa: un leccarsi le ferite vicendevolmente, nonostante queste mai più sapranno cicatrizzarsi. Oltre alla regia magistrale del cineasta, mai più tanto gigante, indimenticabile la "Cavatina" di Myers. [FB]

 

[THE DEERHUNTER] di M. CIMINO, CON R. DE NIRO, C. WALKEN, M. STREEP, draMMA, USA, 1978, 183', 2.35:1